Nella mattinata odierna, militari della Guardia di Finanza di Legnano hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare personale e di sequestro preventivo, per un valore di oltre 15 milioni di euro, nei confronti di 28 indagati, 14 dei quali sono stati tratti in arresto poiché gravemente indiziati di associazione a delinquere, traffico illecito di rifiuti, frode fiscale, riciclaggio, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di denaro, aggravati dall’aver commesso i fatti a mezzo di un’organizzazione criminale transnazionale operante in Lombardia, Ungheria e Croazia. Altri ulteriori 25 soggetti sono indagati a vario titolo per i citati reati.
I provvedimenti cautelari sono stati emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Milano, al termine di una complessa indagine effettuata dalla Compagnia di Legnano sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Milano a seguito di evidenze emerse nel corso di una verifica fiscale nei confronti di una società operante nel commercio di rottami ferrosi e risultata essere evasore totale dal 2011.
L’attività investigativa ha consentito di accertare un traffico illecito di rifiuti (principalmente rottami ferrosi) il cui quantitativo, circa 74.000 tonnellate, è risultato in gran parte inesistente e falsamente documentato con formulari, documenti di trasporto e pesate, come accertato con video riprese effettuate all’ingresso ed all’interno del principale centro di raccolta del rottame ferroso, ove i camion arrivano fingendo di scaricare materiale ma di fatto erano vuoti. Mentre, i rottami ferrosi realmente movimentati sono risultati senza tracciabilità, occultando dolosamente il produttore, e la compravendita è stata effettuata in “nero”.
È stata accertata l’emissione di fatture per operazioni inesistenti per oltre 56 milioni di euro ed IVA evasa per 1.184.000 euro.
Le indagini si sono concentrate su oltre 42 società e ditte individuali operanti nel settore del riciclo dei rifiuti, alcune di esse sono risultate esclusivamente delle cartiere con una reale bassa operatività.
Sette dei 14 destinatari del provvedimento restrittivo della libertà personale sono stati tradotti in carcere ed altri sette sono stati sottoposti agli arresti domiciliari, tra questi ultimi anche un commercialista di Cuggiono.
Il provvedimento cautelare preventivo, finalizzato alla confisca, è diretto al sequestro di 15 immobili e relative pertinenze, 4 complessi aziendali, 6 veicoli, quote societarie di 9 aziende e il saldo attivo di oltre 50 tra conti correnti e depositi finanziari, fino alla concorrenza di 15.422.850,00 euro.
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