Dal contrasto al consumo di territorio alla rigenerazione urbana. Una rigenerazione che sia connessa ai piani di governo del territorio e conveniente, che non separi i centri urbani dalle periferie, che sia frutto di un corretto e fertile partenariato tra pubblico e privato.
Su questo tema si sono confrontati oggi, alla Triennale di Milano, al convegno organizzato nell'ambito della quindicesima edizione di 'Urbanpromo. Progetti per il Paese', i rappresentanti istituzionali di Regione Lombardia, Regione Emilia Romagna, Regione Piemonte e Comune di Milano, di fronte ad una vasta platea di tecnici e portatori d'interesse.
"La rigenerazione urbana - ha ribadito l'assessore al Territorio e Protezione civile Pietro Foroni - è al centro dell'agenda politica della Lombardia. Noi partiamo dalla legge contro il consumo di suolo del 2014 che ha già avuto importanti effetti sia dal punto di vista precettivo che da quello culturale, pur sapendo che essa è un punto di partenza e non di arrivo. Perché arrivare all'obiettivo di un consumo di suolo zero - ha continuato - è possibile solo tenendo insieme l'altra faccia della stessa medaglia, ossia appunto la rigenerazione urbana, perciò la programmazione amministrativa deve andare in maniera incisiva verso questa direzione".
"Noi abbiamo già fatto una ricognizione sugli strumenti e pianificato, in questi primi sei mesi di governo, una loro puntuale rivisitazione, oltre ad aver istituito un tavolo della rigenerazione che sta già dando spunti importanti. Entro fine anno sarà votato in Consiglio regionale il Piano Territoriale regionale (PTR) in discussione in Commissione proprio in questi giorni. E poi pensiamo ad una necessaria revisione della legge 12/2005 (per il governo del territorio), oggi obsoleta, per porre, anche al suo centro, la rigenerazione come principio inderogabile per uno sviluppo urbanistico nuovo e moderno".
"Siamo consapevoli - ha concluso Foroni - che le Regioni da sole abbiano forti limitazioni ad ingenerare un'effettiva rigenerazione e che non basti scrivere delle nuove leggi ma serva anche e soprattutto la condivisione d'intenti con gli enti locali che ben conoscono i loro territori e la formazione dei tecnici e dei portatori d'interesse, ma andiamo avanti su questa strada perché ci crediamo".
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