La primavera in Lombardia parte con il 17% in meno rispetto alla media di riserve idriche accumulate nei grandi laghi e sotto forma di neve, pari a oltre 370 milioni di metri cubi d’acqua che mancano all’appello.
È quanto emerge dagli ultimi dati dell'Arpa, in occasione del cambio di stagione scattato con l’equinozio di primavera.
Una situazione che si ripercuote innanzitutto nelle campagne, dove cresce l’allerta degli agricoltori, a cominciare dai produttori di cereali.
“Sono davvero preoccupato – sottolinea Angelo Anselmi, coltivatore di Pescarolo ed Uniti (CR) – La terra non si riesce a lavorare e per questo ho deciso di rinviare di qualche settimana le semine. Sto valutando la possibilità di puntare su colture diverse dal mais, come ad esempio il girasole che sopporta meglio le alte temperature e la mancanza prolungata di acqua”.
“Stiamo avendo grossi problemi per l’assenza di piogge – spiega Davide Facchinetti di Treviglio (BG) – Se la situazione non cambia al più presto, stimiamo la perdita di circa il 30% di segale e loietto. Anche per il mais le prospettive non sono buone”.
Sugli alberi da frutta, fioriti in anticipo, e su alcuni ortaggi che necessitano di irrigazione, i timori più grandi riguardano lo sbalzo termico tra giorno e notte da una parte e il pericolo di gelate tardive dall’altra.
“Visto che non piove – racconta Pina Alagia, che produce ortofrutta a Besana Brianza (MB) – dobbiamo bagnare noi le nuove insalatine, ma dobbiamo farlo nelle ore più calde della giornata per evitare le gelate notturne. La vera preoccupazione è che dopo un inverno così secco, acqua e temperature troppo basse possano arrivare nel momento meno opportuno, tra aprile e maggio”.
“In fase di apertura del fiore è importante dissetare le piantine e gli arbusti – conferma Enrico Montonati, produttore di mirtilli a Vergiate (VA) – ma occorre fare attenzione, perché il pericolo di una brinata improvvisa è ancora dietro l’angolo”.
“La mancanza di pioggia e le temperature troppo calde per il periodo, hanno determinato l’anticipo della fioritura delle piante da frutta di almeno 10 giorni - spiega Vittoria Urgnani, alla guida con il marito di un’azienda agricola di ortaggi, piante e fiori a Rovato (BS) – Se le gelate dovessero arrivare ora, potremmo perdere gran parte del raccolto”.
A rischio anche le produzioni di qualità come il Parmigiano Reggiano: “Ci sono problemi di ingiallimento dell’erba medica e preoccupano le nuove semine, la cui germinazione è quasi compromessa – testimonia Kristian Minelli, 300 bovine da latte e 110 ettari a San Benedetto Po (MN) – In un territorio come quello della Dop del Parmigiano Reggiano, dove noi allevatori dobbiamo rispettare dei vincoli per il foraggio destinato all’alimentazione degli animali, il pericolo è che si verifichi carenza di prodotto”.
Quello appena concluso è stato un inverno anomalo e siccitoso che tra il mese di dicembre e la prima metà di marzo ha fatto registrare solo tre giornate di pioggia che hanno coinvolto tutto il territorio regionale. Sempre più in sofferenza i grandi laghi con le percentuali di riempimento che sono scese al 7,6% per quello di Como, al 15% per l’Iseo e al 28,5% del Maggiore.
Si salva, per ora, solo il lago di Garda con oltre il 90% di riempimento.
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