I Carabinieri di Crema, nel corso di un servizio di controllo del territorio, hanno arrestato per reingresso illegale nel territorio nazionale un marocchino di 30 anni, pregiudicato e irregolare in Italia.
L’uomo, che viaggiava come passeggero nell’auto di un suo connazionale, il pomeriggio del 18 ottobre è stato controllato da una pattuglia dei Carabinieri di Crema che svolgeva attività di vigilanza alla circolazione stradale nella frazione di Villacampagna, lungo la SP 498.
I militari dopo aver fermato la macchina sulla quale viaggiavano i due marocchini hanno immediatamente approfondito i controlli perché l’arrestato era un volto noto ai militari per i suoi trascorsi giudiziari.
Infatti, l’uomo nell’ottobre del 2015 era stato arrestato insieme ad altri 9 soggetti dai Carabinieri dl Cremona che avevano condotto un’indagine finalizzata al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti.
Nell’ordinanza, emessa dal Tribunale di Cremona, erano finite circa 40 persone, di cui 10 tratte in arresto e oltre 20 denunciate a piede libero, tutte facenti parte di un sodalizio criminale dedito allo spaccio di droga nelle province di Piacenza, Cremona e Bergamo.
L’approfondito controllo svolto dai militari ha permesso di accertare che il 30enne, alla fine di marzo del 2017, era stato espulso coattivamente dal territorio nazionale a seguito di un decreto emesso dal Prefetto di Cremona ed eseguito dal Questore con l’accompagnamento alla frontiera aerea di Malpensa dove era stato rimpatriato con un volo per il Marocco.
L’uomo, incurante del provvedimento applicato dalle autorità italiane, dopo il 2017 è riuscito a rientrare e muoversi clandestinamente in Italia finché nel pomeriggio del 18 ottobre è incappato nel controllo dei Carabinieri di Crema.
il 30enne è stato quindi condotto in caserma a Crema e arrestato per essere rientrato in Italia prima che fossero trascorsi i previsti cinque anni dal momento dell’espulsione.
La mattina del 19 ottobre è stato accompagnato all’udienza di convalida dell’arresto conclusasi con la convalida dell’atto, il rinvio all’udienza del 22 ottobre e, in attesa del giudizio, alla misura dell’obbligo di dimora in un paese della zona.
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