Quattro regioni assieme per salvaguardare il patrimonio ittico del bacino del Po.
Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Veneto e l'Autorità di bacino del fiume Po hanno costituito una Consulta per la gestione della pesca e la tutela del patrimonio ittico nel Po.
"La sottoscrizione del Protocollo d'intesa per l'istituzione di una consulta interregionale per la gestione sostenibile e unitaria della pesca e la tutela del patrimonio ittico - ha spiegato oggi a Milano l'assessore lombardo all'Agricoltura Gianni Fava - rappresenta il primo tentativo di superare una gestione divisa e non coordinata tra 13 province con 13 regolamenti autonomi e indipendenti della pesca".
Ora la Consulta dovrà, con le quattro regioni che hanno riassunto completamente la titolarità della pesca, determinare un regolamento unico per la pesca, mettere insieme le forze di polizia per contrastare il bracconaggio e decidere insieme tutte le politiche di miglioramento delle specie ittiche, innanzitutto attraverso monitoraggi con standard unici; dovrà garantire il controllo e il contenimento delle specie alloctone invasive, la tutela dell'ittiofauna autoctona, anche con azioni specifiche di ripopolamento.
L'accordo di oggi nasce dall'intesa sottoscritta nel febbraio 2016 dalle quattro regioni coinvolte, che individuava proprio come azione preliminare e urgente la costituzione di un organismo consultivo interregionale per l'attuazione di una 'governance' unitaria della pesca nel Po. Entro 30 giorni da oggi sarà convocata la prima riunione insediativa della Consulta.
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