Regione Lombardia a fianco dei promotori della candidatura Unesco denominata 'Il paesaggio culturale degli insediamenti benedettini dell'Italia medievale' che include il complesso monumentale di San Pietro al Monte a Civate in provincia di Lecco.
La sua particolarità consiste nel fatto che in Lombardia sia presente uno degli 8 monasteri distribuiti in altre 5 regioni.
"La Lombardia - ha evidenziato in proposito l'assessore regionale, Francesca Caruso - è la regione più ricca di aree tutelate dall'Unesco: San Pietro al Monte costituisce un tesoro da valorizzare ulteriormente. Un luogo di pregio che a pieno titolo può essere inserito tra i Patrimoni dell'Umanità e che merita una promozione e una visibilità internazionale. L'abbazia rappresenta un connubio straordinario tra il linguaggio architettonico romanico e un contesto naturale e paesaggistico di qualità. Complimenti a chi, sul territorio, ha avviato questo processo negli anni scorsi. Regione farà tutto ciò che è nelle sue possibilità per contribuire a raggiungere il traguardo".
Un'ulteriore peculiarità di questa iniziativa consiste nella possibilità di sfruttare un nuovo procedimento di candidatura, operativo dal 2026 ma che può essere utilizzato in forma sperimentale già quest'anno. In pratica, prima della trasmissione del Dossier completo, è previsto l'invio di un Dossier più sintetico, il cosiddetto 'Preliminary assessment'. Questo documento, la cui redazione è stata condivisa e supportata da tutti i referenti, è stato trasmesso il 30 agosto 2023 alla Commissione Nazionale Unesco, e selezionato l'8 settembre tra le altre candidature italiane. Per questa fase del progetto, consistente nel vero e proprio processo di candidatura, è prevista l'istituzione di gruppi di lavoro per ciascuno degli otto insediamenti e il coinvolgimento di altrettanti referenti scientifici unici locali.
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