Sono arrivati al limite delle acque territoriali libiche dopodiché si sono mescolati agli altri migranti. Sono i due scafisti, un nigeriano ed uno somalo che la Polizia di Stato di Vibo Valentia, in collaborazione con i militari della Guardia di finanza, hanno arrestato al termine di un’indagine lampo sulla morte di 16 migranti.
I due, senza documenti e sconosciuti alle autorità italiane che li hanno foto-segnalati per la prima volta, sono responsabili della morte di 16 persone: 15 uomini ed un ragazzino che, stipati dentro il vano motore del barcone, sono rimasti asfissiati dalla mancanza d’aria e dalle esalazioni provenienti dal motore stesso.
Sui loro corpi anche i segni delle ustioni causate dalla fuoriuscita di carburante.
Gli arrestati dovranno rispondere di omicidio plurimo e di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Sul barcone c’erano altre 400 persone che sono state salvate da una nave militare irlandese e condotte nel porto della città calabrese.
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