I Finanzieri di Castellaneta nel tarantino assieme ad unità cinofile del Gruppo di Taranto, nell’esecuzione di specifici servizi di controllo del territorio finalizzati alla individuazione di fenomenologie di “caporalato”, hanno riconosciuto al centro di un vigneto un appezzamento di terreno circoscritto da un tendone utilizzato per la coltura di 800 piante di marijuana con altezza variabile da 150 a 180 centimetri, irrigate con un impianto idraulico automatico.
Le successive indagini tese ad individuare il gestore della coltivazione conducevano i militari in un limitrofo immobile, abitato da C.G. trentanovenne di Ginosa, il quale, vistosi scoperto, asseriva che la coltura di marijuana era stata da lui impiantata e curata quotidianamente per fini esclusivamente personali. La perquisizione dell'immobile, ha consentito di rinvenire due barattoli di vetro contenenti complessivamente 44 grammi di marijuana ed un involucro con 2 grammi di hashish oltre ad un coltello.
C.G. è stato arrestato per il reato di produzione e traffico di sostanze stupefacenti ed associato presso la locale Casa Circondariale. Sono stati sequestrati l’appezzamento di terreno e l’immobile, le 800 piante di marijuana e l’altra sostanza stupefacente rinvenuta durante le operazioni di perquisizione. La particolarità della coltivazione era oltre alla posizione ubicata nel cuore del vigneto, la dotazione di un sofisticato impianto di videosorveglianza composto da 4 telecamere che vigilava sull’illecita piantagione.
Dalla piantagione sarebbe stato possibile ricavare, dopo le fasi di essiccatura, una notevole quantità di sostanza stupefacente che avrebbe consentito di conseguire ingenti ricavi.
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