E' finito l'incubo per una giovane pakistana, segregata in casa e maltrattata.
La ventiquattrenne, andata in sposa ad un cugino coetaneo residente a Sondrio, è stata costretta per oltre tre anni a vivere in casa sottoposta ad ogni forma di privazione sociale dalla suocera di 54 anni e dal marito.
A salvarla dalla condizione di oppressione è stata una telefonata ai genitori pakistani che l'avevano promessa in sposa al cugino senza averlo mai visto; ha raccontato la sua situazione ed i genitori hanno allertato un parente residente nel nostro Paese chiedendo di far intervenire le forze dell'ordine.
A liberare la ragazza sono stati i Carabinieri che hanno poi arrestato marito e suocera.
Dovranno rispondere di sequestro di persona e maltrattamenti in famiglia.
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