Sei persone sono state indagate dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Milano, nell'inchiesta su una presunta corruzione internazionale, attraverso tangenti che sarebbero state pagate dall'Eni a pubblici ufficiali del Congo per il rinnovo delle concessioni petrolifere.
Oltre a Roberto Casula, capo delle attività di esplorazione e produzione di Eni, sono indagati anche un uomo d'affari, Alexander Haly, e la stessa Eni, per la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti.
Nell'ambito dell'inchiesta, condotta dai pubblici ministeri Paolo Storari e Sergio Spadaro, si sta lavorando anche per quantificare la presunta mazzetta incassata dai congolesi, attraverso la partecipazione di società a loro riconducibili. Inoltre si deve ancora da quantificare la presunta tangente ritornata attraverso una società riconducibile, secondo i pm, a Casula alla quale una delle società congolesi avrebbe ceduto parte dei diritti di esplorazione petrolifera.
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