Nell’adempimento dei compiti d’istituto finalizzati alla repressione dei fenomeni evasivi dei diritti doganali e del commercio di prodotti illecitamente importati, i “Baschi Verdi” di Prato, hanno eseguito mirate attività di appostamento, osservazione e controllo, volte ad intercettare e reprimere un’abusiva vendita di generi di tabacco perpetrata da cittadini cinesi nel cuore della "Chinatown" pratese.
Infatti, valorizzando gli elementi informativi acquisiti nell’ambito dei controlli di polizia svolti, sono stati espletati dedicati riscontri, che hanno permesso di rilevare una presenza di avventori di nazionalità cinese entrare e uscire inspiegabilmente da uno stabile fatiscente, nella zona di Via Pistoiese.
Gli accertamenti eseguiti sugli avventori, fermati e sottoposti a controllo nelle vie limitrofe, hanno consentito di rinvenire sulle persone svariati pacchetti di sigarette di contrabbando del tipo cinese, facendo ipotizzare ai finanzieri l’attualità di un traffico illecito di tabacchi di contrabbando effettuato all’interno dello stabile.
Pertanto, sono scattate immediatamente le operazioni di perquisizione di iniziativa dello stabile, che hanno consentito di sottoporre a sequestro circa 160 kg di sigarette di contrabbando, ben occultato in controsoffitti e borsoni ben nascosti nell’appartamento perquisito.
Sulla scorta delle evidenze rilevate nell’ambito delle attività complessivamente svolte, l’organizzazione e la gestione dell’attività illecita è stata inconfutabilmente attribuita ad una cittadina cinese, titolare di permesso di soggiorno e conduttrice di fatto dell’immobile, la quale è stata denunciata per il reato di contrabbando.
Peraltro nell’esecuzione delle perquisizioni locali, sono stati individuati in tutto, nove soggetti di etnia sinica, i quali stavano riposando in giacigli di fortuna, in condizioni igieniche e strutturali precarie, tutti privi di documenti di identità e irregolari sul Territorio Nazionale. I 9 cittadini cinesi sono stati tutti denunciati per Ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato.
Rilevato anche l’evidente stato di fatiscenza e degrado dei locali ove era stato effettuato l'accesso, è stata richiesta anche la partecipazone, per gli aspetti di competenza, della locale Polizia Municipale, che ha provveduto a sottoporre a sequestro preventivo l'immobile.
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