Eseguito dagli uomini della Finanza di Pordenone un decreto di sequestro preventivo di beni mobili e immobili per circa 2,5 milioni di euro, nelle disponibilità di nomadi rom, residenti tra la provincia di Pordenone e quella di Venezia.
Al fisco risultavano nullatenenti.
Le attenzioni dei finanzieri si sono concentrate su 33 componenti di due note famiglie rom, imparentate tra loro, che sebbene in massima parte completamente sconosciuti al fisco o, in taluni casi, con risibili redditi dichiarati, risultavano disporre di un patrimonio del tutto sproporzionato. Dalle indagini è emerso che gli indagati svolgevano, con modalità illecite, il commercio delle autovetture di grossa cilindrata – tra cui Ferrari, Lamborghini e Porsche – la costruzione e la vendita di ville di lusso e la lucidatura e doratura degli arredi sacri di proprietà della Chiesa. Tali attività, che negli anni avevano fruttato redditi milionari, erano organizzate in maniera tale da configurare una vera e propria società di fatto che tuttavia non aveva mai presentato le dovute dichiarazioni dei redditi.
L’operazione è scattata alle prime luci dell’alba quando oltre 60 finanzieri hanno bussato alla porta delle nove ville degli indagati per eseguirne la perquisizione e notificare il decreto di sequestro emesso dal GIP presso il Tribunale di Pordenone.
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