I militari della Guardia di Finanza di Reggio Emilia e personale della Polizia di Stato hanno dato esecuzione al provvedimento di sequestro di beni, emesso dal Tribunale di Reggio Emilia nei confronti di B.C., imprenditore reggiano operante nel settore della meccanica.
Tutto ha avuto inizio nel mese di agosto 2014, quando uomini della Polizia di Stato, nel corso di un controllo amministrativo in materia di armi sul conto del soggetto, costatavano che l'imprenditore aveva nella propria disponibilità ben 2.400 armi da fuoco e denaro contante per circa 1.000.000 (tra euro e dollari americani).
In quella circostanza, personale della Squadra mobile e Ufficio Armi, lo arrestavano perché ritenuto responsabile del reato di detenzione abusiva di munizioni per armi da guerra; le armi furono tutte ritirate, anche per il venir meno delle condizioni che avevano, a suo tempo, dato luogo al rilascio della licenza di collezione.
Veniva, poi, informato il Comando Provinciale della Guardia di Finanza, che immediatamente avviava un’attività di verifica fiscale nei confronti della ditta individuale riconducibile all'uomo.
La verifica si concludeva con la constatazione di imponibili sottratti a tassazione per circa 5 milioni di euro e la denuncia dell’imprenditore per i reati di dichiarazione fraudolenta e di occultamento o distruzione di documenti contabili e, nella circostanza, a garanzia del debito tributario veniva avanzata la richiesta di “sequestro per equivalente” per oltre 3 milioni di euro.
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