La Polizia di Stato di Varese ha eseguito un provvedimento di sequestro emesso dal tribunale di Milano, su proposta formulata congiuntamente dal Questore e dal Procuratore della repubblica di Varese, nei confronti di un italo-svizzero, residente a Lugano, ritenuto responsabile di attività di produzione e spaccio di sostanza stupefacente.
L’uomo ha già riportato condanne definitive in Italia ed in Svizzera per reati di produzione e spaccio di stupefacenti. Fin da subito appariva chiaro che il tenore di vita dell’uomo e dei suoi genitori, agricoltori in pensione residenti nel luinese, fosse decisamente di alto livello, sebbene egli dichiarasse di essere totalmente privo di qualsiasi bene sostenendo di aver sperperato, nel tempo, tutti i suoi averi.
La realtà che emergeva dall’analisi dei flussi era ben altra.
La capillare analisi della fitta movimentazione dei rapporti finanziari consentiva di appurare che da decenni confluivano sui conti delle persone sotto controllo ingenti somme di denaro contante, senza un giustificato motivo e sempre al di sotto della soglia minima di versamento di denaro liquido prevista dalla normativa vigente.
Appariva lampante la frenetica attività di gestione dei depositi da parte dei coniugi, molto abili a girocontare i contanti, versati con cadenza serrata su tutti i conti e libretti nominativi al fine di emettere assegni destinati all’acquisto di immobili.
I proventi illeciti sarebbero derivati in realtà dalla attività di cui il figlio era il principale responsabile.
L’intero patrimonio, in attesa della quantificazione da parte dell’amministratore giudiziario, al momento ha una stima approssimativa di circa due milioni di euro.
Nel computo dei beni da sottoporre a sequestro sono inclusi 5 unità immobiliari, 8 terreni, 3 autovetture, 1 gommone con relativo carrello, un rimorchio e 29 rapporti finanziari.
Due dei conti correnti individuati ed uno degli immobili sono localizzati in Spagna, a Tenerife.
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