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SESSANTA LODIGIANI DENUNCIATI PER REATI FISCALI

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Lunedì 25 Giugno 2018

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Tutelare le libertà economiche dei cittadini, delle imprese e dei professionisti onesti, quale condizione indispensabile per il raggiungimento dell’equità sociale posta a fondamento del benessere della collettività.

Ed è proprio la lotta ai fenomeni evasivi più gravi e alle frodi fiscali, alle illegalità nella Pubblica Amministrazione, agli sprechi di risorse e alla criminalità economico-finanziaria in genere ad aver costituito l’obiettivo dell’attività operativa della Guardia di Finanza di Lodi nel 2017 e nei primi mesi del 2018.

Interventi sempre più mirati per contrastare le frodi fiscali: 412 tra verifiche e controlli, avviati nei confronti di persone e imprese considerate maggiormente a rischio di evasione fiscale. Sono 27 le persone del tutto sconosciute al fisco (evasori totali) responsabili di aver sottratto a tassazione, in un anno e mezzo, un imponibile di 57.467.027 milioni di euro ed evaso 9.122.614 di IVA.

Sono 60 i soggetti denunciati per reati fiscali, 18 dei quali arrestati, in un anno e mezzo di attività; illeciti insidiosi e pericolosi per la stabilità economico-finanziaria del Paese e per la libera concorrenza tra imprese: l’emissione di fatture false, la dichiarazione fraudolenta, l’occultamento di documentazione contabile. I sequestri di disponibilità patrimoniali e finanziarie ai responsabili di frodi fiscali e di altri reati ammontano a 100 milioni di euro. 

Ci sono anche quelli che costituiscono crediti IVA fittizi o che ottengono indebite compensazioni di imposte e contributi: sono 34 i casi di società “cartiere” o “fantasma”, create ad hoc per la realizzazione di frodi all’IVA, la costituzione di crediti fittizi e l’ottenimento di indebite compensazioni; 7 di queste società sono state create per generare esportazioni fittizie per oltre 350 milioni di euro, creando un credito di imposta di 30 milioni di euro, che avrebbe generato un danno di pari importo alle casse dell’erario.

La corruzione è il campo nel quale, sempre nell’ultimo anno e mezzo, sono state denunciate, per reati contro la Pubblica Amministrazione, 12 persone. Anche i sequestri eseguiti per 4.017,989 milioni danno il senso dell’efficacia delle misure intraprese se si pensa che riguardano il solo settore del contrasto alla corruzione. Sequestri che consentono, almeno in parte, di ristorare lo Stato dai fenomeni di malaffare e di cattiva amministrazione scoperti dalla Guardia di Finanza. 

Le frodi scoperte in danno del bilancio nazionale e comunitario sono state pari a oltre 47 milioni di euro. In ambito sanitario, ci sono poi i “furbetti” del ticket, settore nel quale i controlli mirati hanno consentito di individuare “sacche” di irregolarità nel 60% dei casi: in pratica, ogni 10 persone controllate, almeno 6 si sarebbero fatte curare gratis, in ospedali pubblici o in altre strutture private convenzionate senza averne diritto. 

Le indagini patrimoniali, volte a sottrarre le risorse finanziarie e patrimoniali dalle quali le consorterie criminali traggono sostento, hanno portato al sequestro di oltre 1,3 milioni di euro. Il denaro illecitamente accumulato dagli evasori seriali, dai corrotti e corruttori e dagli altri criminali, per poter essere “lavato” della sua provenienza “sporca”, deve essere riciclato in attività o in investimenti apparentemente “puliti”. Ecco che seguire i flussi finanziari diventa fondamentale in ogni tipologia di contrasto agli illeciti. Per contrastare al meglio il fenomeno del riciclaggio è necessaria anche una seria azione preventiva attraverso le analisi del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria delle segnalazioni di operazioni sospette. Delle oltre 129 S.O.S. esaminate, 18 hanno dato origine a contestazioni penali. L’operazione “Pecunia non olet” è scaturita proprio dall’approfondimento di alcune segnalazioni di operazioni sospette nei confronti di un professionista lodigiano. Nell’ambito delle successive indagini coordinate dalla locale Procura della Repubblica, si è proceduto all’esecuzione di una misura cautelare nei confronti del professionista ed al sequestro dell’illecito profitto. Il professionista grazie all’istituto del ravvedimento operoso ha versato alle casse dell’Erario 2.697.809,87 €. Scoperti infine 13 reati fallimentari con la denuncia di 20 soggetti e valore delle distrazioni accertate per € 10.249.218.

Anche la contraffazione fa male al Paese perché danneggia il made in Italy, svilendo il prestigio del marchio italiano nel mondo. Rientrano nell’ oltre 1 milione di articoli sequestrati nell’ultimo anno e mezzo quelli propriamente contraffatti o con falsa indicazione del made in Italy, quelli non sicuri e i prodotti alimentari recanti marchi industriali falsificati o indicazioni non veritiere circa l’origine e la qualità. 

Non tende sicuramente a rallentare l’azione a contrasto dei traffici di droga. Con il tempo diventano semmai più efficaci i modi e i mezzi usati per combatterli. 29 interventi effettuati, 32 violazioni riscontrate, 58 soggetti verbalizzati e 38 denunciati all’autorità giudiziaria con un sequestro di sostanze stupefacenti superiore ai 10 kg. 

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