Smantellata tra Lodigiano e sud Milanese una vasta rete dedita allo spaccio di hashish e cocaina.
Dopo oltre un anno di indagini i finanzieri di Lodi sotto il coordinamento della Procura hanno eseguito ben ventidue ordinanze cautelari a carico di altrettante persone accusate a vario titolo di spaccio, usura, estorsione e reati contro la pubblica amministrazione.
In quest'ultimo caso, a finire in manette è stato un ufficiale di polizia giudiziaria in forza attualmente ad un consorzio dei agenti di Polizia Locale del Nord Lodigiano che, oltre a 'cancellare' multe e contravvenzioni a carico degli indagati, ha favorito il rilascio di documenti di residenza e di cittadinanza nel nostro Paese a persone straniere, per lo più sudamericane, che non ne avevano diritto. Avrebbe incassato tra i 200 e i 250 euro a pratica.
A lui facevano riferimento per le contravvenzioni ricevute anche i componenti della famiglia rom dei Labate che, assieme a quella campana dei Saviano, gestivano il traffico di droga - soprattutto hashish e cocaina - nell'alto Lodigiano e nel sud Milanese.
I proventi venivano utilizzati anche per prestare denaro ad usura.
All'alba oltre centocinquanta finanzieri - del comando di Lodi, di Milano, di Bergamo, di Cremona e di Pavia con l'assistenza di un elicottero del gruppo di Varese - hanno eseguito le ventidue misure cautelari assieme a ben quarantadue perquisizioni nelle abitazioni degli indagati.
Direttamente in carcere sono finite undici persone, sei agli arresti domiciliari, due all'obbligo di dimora e tre alla presentazione alla polizia giudiziaria.
Sequestrati diversi chili di marijuana, assieme a denaro contante e a quei beni che non erano compatibili con le 'entrate' legali degli indagati; si tratta di beni mobili ed immobili per oltre un milione di euro.
Le due bande di malviventi erano in grado di rifornire di droga ogni mese oltre un centinaio di clienti, per un incasso - mensile - di non meno di trecentomila euro.
Sventato dai finanzieri anche un possibile omicidio nei confronti di un italiano che avrebbe potuto creare problemi ai malviventi nella loro attività criminale.
L'operazione, dal titolo 'Big Brothers', è stata illustrata nel corso di una conferenza stampa nella sede della finanza, in viale delle Rimembranze, dal procuratore capo, Domenico Chiaro, dal comandante dei finanzieri tenente colonnello Massimo Benassi e dal capitano Domenico Lamarta.
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