Sospetta frode 'carosello' scoperta dalla sede milanese della Procura Europea.
Attraverso un complesso meccanismo che ha coinvolto, oltre all'Italia, imprese con sede in Bulgaria, Slovacchia, Polonia e Paesi Bassi, attive nel settore informatico, sarebbe stata evasa Iva per ben quaranta milioni di euro.
Nei guai sono finite sei persone, accusate di aver messo in piedi l'imponente frode.
La Procura Europea ha emesso un decreto di sequestro preventivo per lo stesso importo dell'Iva evasa, convalidato dal Gip del Tribunale di Milano, eseguito dai reparti delle Fiamme Gialle di Milano, Varese, Bergamo, Como e Sesto San Giovanni.
Sotto tutela sono finiti immobili, gioielli, auto di lusso, denaro contante e conti correnti in attivo.
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