La Polizia di Stato anche questa settimana ha proseguito a Bergamo i consueti servizi finalizzati alla repressione dello spaccio di stupefacenti.
Nello specifico, personale della Sezione Antidroga della Squadra Mobile aveva monitorato il tunisino H. S. (1988), noto agli operatori.
Veniva infatti notato mentre era solito recarsi, anche più volte nella medesima giornata, a bordo della propria auto Audi A3, presso l’abitazione a Brusaporto, in uso ad un altro soggetto noto dagli Agenti dell’Antidroga, ovvero M. I., nato in Tunisia nel 1973, che gli stessi Agenti avevano tratto in arresto nel Luglio scorso e che, fino a pochi giorni or sono, scontava la misura degli arresti domiciliari proprio nell’abitazione in via a Brusaporto.
Per tali ragioni, gli Agenti decidevano di sottoporre a controllo H. S., che, perquisito, veniva trovato in possesso di 8 “palline” di cocaina, suddivise in involucri termosaldati. Gli Agenti procedevano quindi alla perquisizione dell’abitazione in discussione, a Brusaporto, ove, occultati all’interno di due calzini, si rinvenivano oltre 40 grammi di cocaina, suddivisi anch’essi in una moltitudine di “palline” termosaldate, pronte, pertanto, per essere spacciate. In totale si contavano ben 56 “pallin” termosaldate.
Nel corso della perquisizione era presente anche una donna, L.L.M. , nata nel 1957 nella provincia bergamasca, proprietaria dell’appartamento, che cercava, approfittando della confusione, di disfarsi di parte della cocaina e del bilancino di precisione in uso agli arrestati.
La maldestra manovra veniva notata dagli Agenti della Squadra Mobile, che impedivano alla donna di portarla a compimento, e denunciavano la stessa per favoreggiamento personale.
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