E' stata data esecuzione a dodici provvedimenti cautelari, emessi dal Gip presso il Tribunale di Lodi nei confronti di undici nigeriani e un somalo, tutti profughi richiedenti asilo, in Italia senza fissa dimora, ritenuti responsabili di spaccio di sostanze stupefacenti.
L’attività di indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Lodi, è stata svolta nel periodo gennaio/settembre 2021 dal personale della Questura di Lodi.
L’operazione scaturisce dalle numerose segnalazioni da parte dei cittadini che segnalavano la perdurante presenza nei parchi cittadini di soggetti di etnia africana quali probabili spacciatori di sostanze stupefacenti.
Pertanto, grazie anche alla collaborazione della Polizia Locale, veniva intrapreso un servizio di videosorveglianza del parco “Margherita Hack” e dei giardini pubblici di via IV novembre. Soprattutto durante gli orari di entrata ed uscita degli studenti dagli istituti scolastici e nel corso delle ore pomeridiane sono stati sanzionati numerosi giovani che alla canonica domanda su dove avessero acquistato le sostanze rispondevano quasi sempre di averle acquistate da cittadini di colore presenti nella zona della stazione ferroviaria ed in particolare nel parco.
Nonostante la particolare situazione emergenziale sanitaria, dove gli studenti erano costretti a seguire le lezioni con la didattica a distanza ed in generale erano in vigore stringenti limitazioni alla libera circolazione delle persone, avesse limitato la presenza di clienti soprattutto minorenni, il servizio di videosorveglianza, implementato da numerosi servizi di appostamento ha permesso di documentare decine di episodi di spaccio giungendo altresì all’identificazione degli spacciatori.
Lo spaccio si concretizzava soprattutto nelle ore pomeridiane quando gli spacciatori si concentravano nel parco “Margherita Hack” nei pressi delle panchine poste vicino ai giochi dei bambini, mentre altri sostavano per tutto il pomeriggio solitamente alle pensiline di copertura delle biciclette poste vicino i sottopassaggi ferroviari.
Proprio i montanti di tali pensiline, in quanto incavi, offrivano la possibilità agli spacciatori di nascondere lo stupefacente risultando così “puliti” in caso di controlli da parte delle forze dell’ordine. Le immagini della videosorveglianza hanno colto chiari segnali del fatto che non si trattava di soggetti che agivano singolarmente ed autonomamente ma che agivano invece in sinergia tra loro, scambiandosi sia lo stupefacente, che i clienti, come pure il denaro derivante dal traffico illecito.
A causa dei ripetuti controlli, che hanno portato anche a diversi sequestri a carico di ignoti di decine di grammi di sostanze stupefacenti, dal mese di aprile l’attività di spaccio si spostava progressivamente nei giardini pubblici di via IV novembre. La concentrazione di spacciatori che bivaccavano in attesa dei clienti fino a sera all’interno dei giardini utilizzando gli alberi quali nascondigli presso i quali nessuno si avvicinava considerato che venivano altresì utilizzati quali wc a cielo aperto di fatto impediva la fruizione dei giardini ai cittadini che più volte segnalavano lo stato di degrado e di pericolo.
L’attività d’indagine, oltre ad aver permesso di effettuare decine di segnalazioni alla locale Prefettura dei clienti che si recavano nei parchi per acquistare lo stupefacente, ha permesso di identificare ben 12 spacciatori, quasi tutti di cittadinanza nigeriana e quasi tutti senza fissa dimora e con in corso ricorsi amministrativi contro il mancato riconoscimento dello status di rifugiato.
Il Gip del Tribunale di Lodi, su richiesta della locale Procura della Repubblica, pur evidenziando la gravità delle contestazioni penali e del deprecabile fenomeno, in considerazione dell’assenza di precedenti penali specifici antecedenti alla presente indagine di tutti i soggetti segnalati, ha emesso 12 ordinanze della misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla p.g.
Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati complessivamente circa 400 grammi tra hashish e marijuana.
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