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SPRECHI DI DENARO PUBBLICO

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Giovedì 10 Agosto 2017

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Militari della Guardia di Finanza di Gaggiolo, nell’ambito di un controllo nei confronti di un’impresa immobiliare, facente capo ad una grande struttura alberghiera, finalizzato alla verifica della corretta percezione di fondi pubblici erogati dalla Regione Lombardia, hanno accertato l’indebita percezione di contributi pubblici per circa 90.000 euro.

La concomitante attività di verifica fiscale, nei confronti della ditta individuale in capo all’albergatore, ha poi permesso ai finanzieri di constatare circa 500.000 Euro di costi indebitamente dedotti, anche mediante l’utilizzo di fatturazioni per operazioni inesistenti, per un’evasone dell’IVA pari a circa 130.000 Euro.

L’attività investigativa delle Fiamme Gialle ha permesso di individuare una struttura alberghiera, nell’ambito della quale operavano una ditta individuale ed una società immobiliare, entrambe gestite dal medesimo titolare, quest’ultima beneficiaria di contributi pubblici erogati dalla Regione Lombardia. L’analisi della documentazione contabile ed extracontabile della società immobiliare acquisita, nonché i riscontri eseguiti anche a mezzo delle numerose banche dati in uso al Corpo, hanno permesso di accertare che il titolare aveva indebitamente ottenuto un finanziamento di circa 90.000 euro, grazie alla presentazione di fatture oggettivamente inesistenti e documenti che incrementavano i costi sostenuti dalla società per la ristrutturazione della struttura alberghiera.

Nel corso della verifica fiscale i Finanzieri procedevano al recupero a tassazione di circa 500.000 euro di costi, in parte coincidenti con i canoni di locazione corrisposti dalla ditta individuale alla società immobiliare, che il medesimo titolare aveva indebitamente dedotto, ricorrendo ad una procedura elusiva che gli aveva permesso di evadere un’IVA per circa 130.000 euro, in parte ottenuti tramite il ricorso a fatturazioni per operazioni inesistenti.

Al titolare della struttura alberghiera veniva inoltre contestato l’impiego di un lavoratore “in nero”, una donna albanese, peraltro sprovvista di regolare permesso di soggiorno identificata al momento dell’accesso. Per le condotte illecite poste in essere dal contribuente, i finanzieri hanno provveduto a denunciare lo stesso alla Procura della Repubblica di Varese per i reati di Truffa aggravata ai danni dello Stato, Falsità materiale commessa da privato, emissione di fatture per operazioni inesistenti ed impiego a lavoro subordinato di lavoratori stranieri privi del permesso di soggiorno.

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