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SUBITO INDENNIZZI E MORATORIE

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Venerdì 30 Agosto 2024

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“Vogliamo certezze, a cominciare dagli indennizzi. Dall’ultima ordinanza del commissario straordinario per la peste suina capiamo che finalmente si sta cercando di fare qualcosa: si introducono nuove restrizioni, comprensibili alla luce dell’aumentato numero di focolai, ma mancano ancora garanzie sul fronte economico per capire come continuare il nostro lavoro”.

E’ quanto afferma Riccardo Asti, suinicoltore di Pieve Fissiraga e consigliere della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza, a fronte dell’evoluzione della Peste suina africana sul territorio provinciale.
 
“Da fine luglio – continua Asti - siamo completamente bloccati e non possiamo caricare suini perché il mio allevamento è in zona 3 di restrizione, con la possibilità che ora finisca in zona di sorveglianza visti i focolai registrati nel Lodigiano.  Ma è già da maggio, quando siamo entrati in zona 1, che siamo costretti a vendere i nostri suini al 30-35% in meno del valore di mercato”.

Sul fronte delle misure a sostegno del comparto, oltre allo stop a mutui e contributi, suggerisce Riccardo Asti, andrebbero pensati interventi sull’Iva per chi è a regime forfettario.
 
Di necessità di ottenere certezze in tempi brevissimi parla anche Paolo Ferrari, allevatore di suini di Codogno: “La nuova ordinanza blocca le movimentazioni, anche intra aziendali, per 15 giorni – spiega – ma non possono aspettare due settimane per farci sapere in che zona di restrizione finiremo o come funzioneranno gli indennizzi e a quanto ammonteranno. Ci vogliono elementi sicuri sui quali gli allevatori possano decidere il loro futuro. Mentre siamo fermi – continua Ferrari – le spese non si arrestano: gli animali mangiano, le scrofe continuano a partorire e gli spazi a disposizione diminuiscono di conseguenza. La moratoria su mutui e contributi? Bene, ma va decisa subito con un provvedimento nazionale. Abbiamo visto a Pavia cosa è successo dopo i primi focolai: nessuna banca ha concesso moratorie”.
 
“Gli allevatori non posso essere additati come i responsabili della proliferazione dei focolai, nelle nostre aziende applichiamo tutte le misure di biosicurezza previste – puntualizza Raffaele Mazzari, allevatore di suini a San Rocco al Porto -. Non siamo criminali, noi vogliamo solo continuare a lavorare. Se mi chiedi di depopolare gli allevamenti, magari anche le scrofaie, devi garantirmi gli indennizzi adeguati. Il commissario deve chiedere subito questi soldi al Governo e venire qui sul territorio a rendersi conto direttamente della situazione. Non può aspettarsi che gli allevatori autodistruggano le loro imprese senza assicurare loro le risorse necessarie a coprire i danni”.
 
“L’impegno di Coldiretti è continuo. E’ necessario attivare tutto quanto è necessario per supportare le aziende coinvolte direttamente e indirettamente – conferma Alessandro Rota, presidente della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza –. E oltre ai danni diretti e indiretti, abbiamo avanzato da subito la richiesta del sostegno alle imprese suinicole sia dal punto di vista bancario, con la moratoria sui mutui, che sul fronte fiscale e contributivo”.
 

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