“La Regione si conferma incapace di realizzare una pianificazione efficace e innovativa delle Aree Protette in Lombardia. Ancora una volta non c’è stato coinvolgimento del territorio e dei portatori di interesse: abbiamo perso l’occasione di rendere trasparente e condiviso il processo di governo dei Parchi, che devono essere luoghi vissuti e riconosciuti dalle comunità territoriali. E’ un tradimento del processo partecipativo che ha dato origine alla stessa legge regionale sui Parchi”.
E’ il giudizio negativo di Legambiente Lombardia, espresso dal vicepresidente Marzio Marzorati, in audizione alla semideserta Commissione Agricoltura della Regione Lombardia in merito alla recente delibera di Giunta sull’individuazione degli ambiti territoriali ecosistemici delle aree protette. Una determina che avrebbe dovuto razionalizzare e rendere efficiente il sistema di tutela e valorizzazione, come previsto dalla legge 28/16 approvata dalla stessa Regione, e che invece non risponde alle aspettative delle aree protette.
Emblematica la scelta di non decidere su Parco Agricolo Sud e Parco Nord Milano. La Giunta ha infatti deliberato di rimandare ad una successiva determinazione la configurazione dell’ambito territoriale di questi due Parchi, ignorando il fatto che sia in essere tra i due Enti un percorso di collaborazione, sostenuto da Città Metropolitana, per una governance condivisa. Allo stesso tempo la Regione, senza una valida motivazione scientifica, stralcia i PLIS del Grugnotorto e il PLIS Media Valle dall’ambito territoriale del Parco Agricolo Sud e del Parco Nord Milano, nonostante la forte omogeneità territoriale e le convenzioni per la gestione in corso con lo stesso Parco Nord Milano. Un controsenso!
“La delibera svilisce l’autonomia locale - conclude Marzio Marzorati -. Tutta la proposta è carente di motivazioni scientifiche e di una condivisione con gli attori del territorio. Ci aspettiamo un ripensamento e un cambiamento di rotta coraggioso che finalmente porti la Regione a riconoscere le potenzialità sociali e ambientali delle aree protette, che sono la vera infrastruttura verde lombarda per la difesa della biodiversità e del paesaggio, il contrasto a consumo di suolo e smog, la mitigazione del rischio idrogeologico e la promozione dell’agricoltura”.
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