Il calo dei consumi dovuto alla chiusura delle mense scolastiche e della ristorazione unito alla riorganizzazione interna dei macelli resa indispensabile dalle norme di sicurezza per evitare l’estensione del contagio da Covid-19 stanno generando una riduzione della domanda di materia prima che rischia di mettere in crisi la filiera suinicola.
“A questa situazione di fatto – spiega Stefano Salvarani, presidente della Federazione regionale di prodotto suinicola di Confagricoltura Lombardia – si aggiunge il comportamento poco corretto di alcune aziende che cercano di speculare rispetto a questa emergenza”. Per questo in pochi giorni il prezzo del suino è crollato da 1,8 a 1,45 euro al chilo, mettendo subito in difficoltà molti allevamenti.
“Comprendiamo molto bene che la situazione generata da questa epidemia colpisce tutti – continua Salvarani –, dagli allevamenti passando per l’industria fino alla grande distribuzione. Tuttavia – continua – non è possibile che a pagare le spese sia sempre l’anello più debole della filiera che peraltro, dovendo operare con l’animale vivo, non può fermarsi per venti giorni e poi riprendere”.
Confagricoltura Lombardia chiede quindi, soprattutto agli attori della filiera dei prosciutti Dop, di assumersi le proprie responsabilità all’interno del difficile contesto che l’Italia sta affrontando.
“Se siamo davvero una filiera – conclude Salvarani –, ciascuno deve fare la propria parte: scaricare i costi di questa grave crisi su noi allevatori è un gioco che rischia di far saltare il sistema”.
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