Dopo la donazione di attrezzature informatiche da parte dell’AIRA (Associazione Italiana Reum Amici) di Lodi, avvenuta nell’aprile 2020, la vice Presidente Pia Zirpolo ha consegnato  uno dei tablet donati all’ASST di Lodi nel periodo più duro della pandemia al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore di Lodi; il device è stato preso in consegna direttamente dal Direttore del Dipartimento Emergenza Urgenza dell’ASST di Lodi Stefano Paglia che lo metterà a disposizione della struttura che dirige.

Pia Zirpolo, nelle ultime settimane, ha voluto ripercorrere le tappe della donazione visitando i reparti ospedalieri cui  gli strumenti erano stati dedicati e consegnati per sostenere operatori e pazienti nel difficile periodo dell’epidemia da Covid19. La donazione da parte dell’AIRA, come tutte quelle ricevute dalla ASST di Lodi, è stata impiegata per la gestione dell’emergenza che ha determinato un cambiamento radicale nella organizzazione di quasi tutte le attività ospedaliere: dal contatto diretto tra pazienti e familiari al contatto tra operatori e familiari laddove le condizioni del paziente non lo consentivano, all’istituzione di un pre-triage telefonico per l’effettuazione di visite ed esami. La situazione contingente ha, infatti,  impedito per molto tempo ai pazienti affetti da altre patologie di accedere liberamente ai presidi ospedalieri del territorio e anche per questi ultimi, che stavano subendo gli effetti anche se indiretti del Covid19, l’Azienda ha cercato di finalizzare sforzi e impegno in termini di personale e dotazioni informatiche.

Dopo una verifica di idoneità degli strumenti ricevuti dalla Associazione AIRA e della compatibilità con l’attività cui sarebbe stato destinato, si è provveduto alla consegna immediata nei reparti dove potevano essere adeguatamente impiegate e, nei casi in cui le caratteristiche tecniche fossero state insufficienti o inadatte, l’ASST è intervenuta apportando le modifiche necessarie  oppure sostituendo le attrezzature con altre più performanti individuando comunque altre attività di supporto ai reparti dove, invece, tali attrezzature avrebbero potuto essere efficacemente utilizzate.

A titolo esemplificativo: i tablet destinati a reparti intensivi per cui era previsto l’utilizzo in viva-voce ma che non disponevano di una buona qualità del volume audio sono stati sostituiti con prodotti più adeguati in modo da evitare l’uso degli auricolari (controindicati sia per ragioni di sicurezza sanitaria, sia per l’impossibilità di utilizzo da parte di pazienti con supporto ventilatorio). Gli stessi tablet sono stati comunque destinati al personale addetto alle chiamate telefoniche dei pazienti o verso i familiari sia nei reparti intensivi (Pronto Soccorso e Rianimazione), sia dei reparti Covid, sia dei servizi che necessitavano di un contatto con l’esterno.

«I pazienti ricoverati presso i nostri presidi ospedalieri non potevano avere contatti con i loro affetti più cari e, d’altro canto, chi stava a casa non poteva rendersi conto delle condizioni di salute del proprio familiare: è diventata subito una priorità dell’Azienda quella di cercare di creare canali di comunicazione alternativi ma efficaci attraverso la mobilitazione di tutti coloro che potevano essere utili a tale scopo sia nei reparti che fuori, attivando contatti costanti tra ricoverati e amici e parenti. Chi era in grado di agire in autonomia poteva usare il proprio dispositivo telefonico ed era solo supportato dalla presenza di un medico o infermiere in caso di necessità; chi invece non era in condizioni di parlare veniva preso in carico dai nostri servizi di supporto che, ogni giorno più o meno alla stessa ora, chiamavano la famiglia. Devo dire che si sono creati dei rapporti di stima e fiducia reciproca tra operatori e parenti che credo abbiano arricchito entrambi”,  ha dichiarato Salvatore Gioia, Direttore Generale della ASST di Lodi.

L’ASST di Lodi accoglie anche oggi con piacere e gratitudine la visita della vice Presidente dell’AIRA, estendendo il ringraziamento a tutti coloro che, in questi sedici mesi, non ci hanno mai fatto mancare il loro supporto e incoraggiamento.