Approfittando dell’emergenza in atto, una tappezzeria operante nella zona del litorale si era riconvertita alla produzione di mascherine di protezione.
L’attività è stata individuata nei giorni scorsi dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma, i quali hanno scoperto che nel laboratorio, apparentemente chiuso, la produzione andava avanti “a pieno regime” in difetto di qualsivoglia autodichiarazione all’Istituto Superiore di Sanita e all’I.N.A.I.L. per l’attestazione delle caratteristiche tecniche e il rispetto dei prescritti requisiti di sicurezza, deroga consentita in via eccezionale dal Governo proprio per fronteggiare l’emergenza sanitaria in atto.
L’attenzione dei Finanzieri si è focalizzata su un annuncio manoscritto, affisso all’esterno di un supermercato della zona, con il quale veniva pubblicizzata la vendita di mascherine. Ai militari è bastato poco per risalire all’opificio di confezionamento, nel quale i “Baschi Verdi” della Compagnia Pronto Impiego hanno sorpreso un operaio al lavoro, risultato tra l’altro “in nero”, e rinvenuto circa 1.500 mascherine, unitamente ad una cucitrice professionale e alle materie prime utilizzate per realizzare i dispositivi.
Tutto il materiale è stato sottoposto a sequestro e il titolare dell’impresa denunciato all’Autorità Giudiziaria di Roma per i reati di frode in commercio e inottemperanza al provvedimento emanato dal Governo, con diffida a cessare l’attività. L’uomo è stato segnalato anche all’Ispettorato del Lavoro per l’omesso invio al sistema informativo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali delle previste comunicazioni telematiche relative al rapporto di lavoro con l’operaio.
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