A seguito della quotidiana e capillare attività di prevenzione e controllo del territorio, predisposta dal Questore della provincia di Varese, Giovanni Pepè, i Poliziotti di Quartiere dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, dopo un prolungato inseguimento, hanno tratto in arresto un cittadino di origine albanese per il reato di detenzione ai fini spaccio di sostanze stupefacenti.
Tutto ha avuto inizio nelle prime ore del pomeriggio di ieri, quando un equipaggio dell’Ufficio controllo del territorio della Questura, impegnato nell’attività finalizzata ad assicurare il rispetto delle norme poste a presidio del contenimento del rischio di diffusione del virus COVID – 19, notava, nei pressi di Largo Flaiano, un soggetto appiedato che, alla vista degli Agenti, cambiava repentinamente direzione tentando di eludere il controllo degli operatori, i quali, insospettiti dall’atteggiamento dell’uomo, decidevano di cambiare senso di marcia e di procedere alla sua compiuta identificazione.
A questo punto l’uomo, accortosi che i Poliziotti si stavano dirigendo verso di lui, dopo aver tentato di disfarsi di alcuni barattoli in suo possesso, prontamente recuperati dagli operatori, si dava ad una precipitosa e rocambolesca fuga a piedi. E’ iniziato così un inseguimento per un tratto di strada di oltre 500 metri, durante i quali il malvivente ha scavalcato una serie di muri e cancellate provocandosi ferite alle mani, prima di essere bloccato all’altezza di via Sant’Imerio dai Poliziotti, che non l’avevano mai perso di vista.
Assieme allo straniero venivano quindi recuperati i barattoli abbandonati dallo stesso all’inizio della fuga, all’interno dei quali gli operatori rinvenivano ben 90 involucri di cocaina pronta per essere smerciata al dettaglio e che avrebbe fruttato al mercato illecito diverse migliaia di euro. Per questo l’uomo veniva tratto in arresto in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
Assieme alla cocaina, purissima e ben confezionata, gli Agenti sequestravano denaro contante e due telefoni cellulari provento dell’attività illecita. Su disposizione del P.M. di turno presso la Procura di Varese, si sottoponeva il soggetto agli arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida.
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