Nell'ambito dell'emergenza migratoria al confine italo-svizzero, le autorità elvetiche, in esecuzione dell'accordo di riammissione, consegnavano alla Polizia di Frontiera di Ponte Chiasso un sedicente libico fermato nella stazione di Chiasso a bordo di un treno proveniente da Milano.
Sprovvisto di documenti veniva sottoposto a fotosegnalamento grazie al quale la Polizia appurava trattarsi in realtà di un marocchino di 36 anni ricercato dal 2015. A suo carico pendeva infatti un ordine di carcerazione per l'espiazione di 10 mesi e 6 giorni di reclusione emesso dalla Procura di Imperia, per un cumulo di pene derivanti da diversi reati.
Conclusi gli accertamenti, la Polizia lo arrestava associandolo alla locale casa circondariale.
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