L'altro pomeriggio, personale della Squadra Volante interveniva  nell’esercizio commerciale “Mediaworld” di Lecco, per una segnalazione di furto. 

In particolare, due stranieri avevano tentato di rubare due portatili nel reparto PC del negozio. 

I due soggetti, che si stavano dirigendo rapidamente verso l’ “uscita senza acquisti” venivano bloccati dal responsabile del reparto computer e veniva chiesto loro di mostrare il contenuto delle borse che avevano al seguito: il primo, che trasportava un borsa di nylon dalla quale sporgeva un computer portatile, vistosi scoperto ammetteva subito le sue responsabilità e si offriva di riparare al danno pagando la merce; l’altro si mostrava reticente nel mostrare il contenuto della sua borsa e alzava la voce contro il personale; pertanto il direttore dell’esercizio commerciale lo conduceva nel suo ufficio. 

Nel frattempo giungeva sul posto un equipaggio delle Volanti.

Nel frangente, approfittando della distrazione del personale del negozio presente e con la scusa di accendersi una sigaretta, il soggetto sfilava il PC dalla propria borsa con l’intento di liberarsene, gettandolo dalla finestra; il direttore si accorgeva di quanto stava accadendo e riprendeva col proprio telefono cellulare l’abbandono del bene da parte dello straniero. Quest’ultimo cercava di strappare dalle mani del responsabile il cellulare, impedendogli di fare le foto.

Accertata la dinamica dei fatti, i due soggetti identificati per B.H., 31 anni e E.G.M. , 33, entrambi di nazionalità marocchina, con vari precedenti di Polizia a carico in particolare per reati contro il patrimonio, regolari sul territorio nazionale, venivano tratti in arresto per il reato furto aggravato; B.H. anche per i reati di resistenza a Pubblico ufficiale e violenza privata.

Ha già avuto luogo il rito direttissimo presso il Tribunale di Lecco, dove veniva convalidato l’arresto e venivano chiesti i termini a difesa dal legale, con sottoposizione di E.G.M. alla misura dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria, mentre B.H. veniva tradotto presso la Casa Circondariale di Lecco in attesa di giudizio.