Si avvalevano dell'apporto di medici compiacenti per ottenere, a spese dello Stato, farmaci a base di oppio utilizzati nella terapia del dolore per spacciarli come droga.
In questo modo, avrebbero procurato al Sistema Sanitario Nazionale un danno economico di oltre due milioni e mezzo di euro tra il 2016 ed il 2020.
Si tratta delle dodici persone, un medico italiano e undici egiziani, raggiunte oggi da una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del tribunale di Monza; le ordinanze sono state eseguite dai carabinieri che stanno ancora cercando alcuni degli accusati della frode milionaria.
A far scattare le indagini, nel 2019, è stato un farmacista di Monza insospettito dal numero eccessivo di ricette relative ad oppiacei che doveva trattare; tutte formalmente regolari, consentivano ai richiedenti di ottenere farmaci costosi a carico del Sistema Sanitario.
Grazie alla collaborazione di vari enti pubblici e privati, da Aria - la centrale per gli acquisti della Regione - a Federfarma, i carabinieri sono riusciti a ricostruire nei dettagli la truffa ideata dal gruppo di egiziani ritenuti responsabili, col medico compiacente, del vasto traffico che ha interessato, in particolare, le province di Monza e Milano, ma che si è spinto anche oltre.
All'alba è scattata l'operazione che ha svelato la presunta frode.
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