Questa mattina la Guardia di Finanza di Reggio Calabria – sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia – ha eseguito in Calabria, Sicilia e Lazio un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali nei confronti di 25 soggetti, responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione per delinquere, turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture, corruzione e falso ideologico in atti pubblici, anche aggravati dalle modalità mafiose.
I provvedimenti giudiziari eseguiti rappresentano l’epilogo delle indagini condotte dal Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata (G.I.C.O.) di Reggio Calabria nell’ambito dell’operazione “Cumbertazione”, nel cui contesto sono stati approfonditi i profili imprenditoriali della criminalità organizzata operante nella piana di Gioia Tauro nel settore degli appalti pubblici, nonché accertati legami di connivenza con funzionari pubblici del Comune di Gioia Tauro e dell’ANAS.
Le indagini, in particolare, hanno accertato il diretto coinvolgimento del gruppo imprenditoriale BAGALÀ, che, sfruttando l’appartenenza alla nota cosca PIROMALLI, ha costituito e consolidato negli anni una posizione di assoluto predominio nel settore degli appalti pubblici in Calabria, riuscendo sistematicamente a turbare almeno 27 gare indette da più stazioni appaltanti (tra cui i Comuni di Gioia Tauro e Rosarno, la Provincia di Reggio Calabria – Stazione Unica Appaltante, l’A.N.A.S.) nel periodo 2012/2015 per un valore complessivo superiore a 90.000.000 di euro.
Accanto a loro sono state individuate una serie di ditte compiacenti aventi sede in Calabria, Lazio, Sicilia, Campania e Toscana a cui venivano fatte presentare le offerte secondo importi che avrebbero automaticamente garantito l’aggiudicazione ad una di esse.
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