Sarebbe il 'braccio destro' del capo di una organizzazione turca - attualmente in carcere nel nostro Paese in regime di 41bis - l'uomo individuato e fermato dai poliziotti della Squadra Mobile di Como, della Sisco di Milano e del Servizio centrale operativo.
Si tratta di un trentottenne, di origine turca e dimorante in Italia, anche lui componente di un’associazione accusata di traffico internazionale di armi, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, omicidi, stragi, traffico di droga e altri reati, aggravati dalla transnazionalità.
Le indagini svolte in questo periodo avrebbero dimostrato come il trentottenne, legato da un rapporto di parentela con il capo dell’organizzazione turca, stesse continuando a impartire ordini e direttive al suo posto, attraverso pizzini consegnati durante i colloqui in carcere.
Sarebbe arrivato in territorio nazionale lo scorso maggio, parte di un gruppo il cui scopo sarebbe quello di proteggere il vertice dell’organizzazione da eventuali attentati di gruppi rivali, facendo fronte anche alle sue necessità economiche, organizzative e logistiche.
Era ricoverato a San Giovanni Rotondo, in Puglia, per...
E' accaduto nel Cremonese; le forze dell’ordine stanno...
Un uomo di 57 anni di Vescovato ha improvvisamente perso...