Rendere l’ingresso in azienda più semplice ed efficace, soprattutto se il lavoratore ha delle fragilità o dei disagi. È questo l’obiettivo dei tutor aziendali, figure essenziali che sono state formate attraverso uno dei corsi promossi dal progetto AgriCulture Sociali 3.0 per lavorare in particolare della filiera agroalimentare.
Nelle scorse settimane dieci allievi hanno frequentato otto ore di lezioni svolte sul campo per comprendere come approcciarsi a questo ruolo. Cinque allievi provenivano dal settore privato, cinque da comuni dell’ambito di Lodi.
La prima giornata di corso si è svolta alla coop sociale L’Officina di Codogno, dove lavorano giovani autistici e persone fragili, con cui è stato possibile un confronto diretto. Pranzo insieme con i prodotti della rete di Agricoltura Sociale Lodigiana per continuare il dialogo, seguito da una lezione più teorica con accenni alla normativa vigente legata ai tirocini tenuto da due operatrici del servizio inserimento lavorativo dell’Ufficio di piano dell’Ambito di Lodi.
“Il loro compito è stato soprattutto quello di mostrare che esiste un parallelismo tra le caratteristiche del tutor aziendale dei tirocini per persone fragili e quelle richieste a coloro che accompagnano ogni nuova persona in azienda - spiega Gian Marco Locatelli, agente di sviluppo dell’Ufficio di Piano Ambito di Lodi che ha lavorato all’organizzazione del corso - . Si tratta di un approccio diverso all’inserimento lavorativo, perché tutti possono avere una fragilità, anche se magari non è certificata, ed essere aiutati nella fase iniziale di inserimento permette di raggiungete prima benessere ed equilibrio”.
La seconda giornata di corso si è tenuta nell’azienda agricola Baronchelli di Borgo San Giovanni, verificando quanto appreso in un contesto aziendale differente da quello produttivo.
“La sperimentazione si è conclusa per il meglio e il prossimo anno la riproporremo perché abbiamo già persone interessate - conclude Paola Pozzo, project manager di AgriCulture Sociali 3.0 -. Si è trattato di un percorso formativo basato sull’esperienza diretta, vedendo postazioni e giovani in fase di inserimento e potendo interloquire con loro. L’importanza del dialogo, dell’ascolto, dell’osservazione nel ruolo del tutor è importantissimo. Per questo svolgere un corso come questo direttamente all’interno delle imprese ha avuto un valore aggiunto indiscutibile”.
Il corso è stato organizzato e offerto gratuitamente alle aziende del Lodigiano dal progetto AgriCulture Sociali 3.0, lanciato da Fondazione Comunitaria di Lodi e Ufficio di Piano Ambito di Lodi, che vuole contrastare le nuove povertà e supportare le famiglie in difficili condizioni socioeconomiche e che è finanziato da Fondazione Cariplo, Fondazione Peppino Vismara e Intesa San Paolo. Tra gli obiettivi di questo progetto c’è favorire la formazione e la riqualificazione professionale, per e con le persone con fragilità.
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