In località Mandello del Lario, presso la stazione di servizio posta lungo la Statale 36, veniva segnalata la presenza di due persone particolarmente moleste e verosimilmente ubriache.
Sul posto si portavano, quindi, una pattuglia della Squadra Volanti ed una della Polizia Stradale, dove erano ancora presenti le persone segnalate.
I due uomini, in evidente stato di ebbrezza alcolica, alla vista degli agenti iniziavano a tenere un atteggiamento arrogante e di sfida, rifiutando peraltro di dichiarare le proprie generalità e di fornire un documento di identificazione.
Il bar dell’area di servizio, inoltre, era affollato di avventori ed il personale preposto riferiva agli agenti che i due uomini da diversi minuti avevano un comportamento molesto ed intimidatorio nei loro confronti e della clientela.
Vista la situazione, i poliziotti provvedevano ad allontanare i due uomini per procedere in sicurezza alla loro identificazione, ma gli stessi si rifiutavano asserendo in modo aggressivo che non avrebbero fatto nulla di quanto richiesto e che se ne sarebbero andati.
Gli agenti procedevano allora a fermarli mentre si stavano allontanando per sottrarsi al controllo di Polizia. Mentre T.C. – rumeno classe 1991 - veniva fatto salire a bordo dell’auto di servizio, improvvisamente, il fratello, T.I. – rumeno classe 1985 - capendo che anche lui sarebbe stato portato in Questura, spintonava un poliziotto cercando di guadagnare la fuga.
Gli altri agenti intervenuti, tuttavia, riuscivano ad immobilizzare T.I. sebbene questi cercasse insistentemente e violentemente di liberarsi sgomitando e contorcendosi. Anche T.C., che fino a pochi istanti prima era rimasto tranquillo cominciava ad agitarsi, colpendo con forti calci e testate la portiera dell’autovettura per cercare di sfondarla e fuggire.
Ne nasceva una colluttazione con gli agenti. Solo grazie all’intervento di altri due equipaggi della Polizia di Stato è stato possibile immobilizzare i due uomini, i quali sono poi stati accompagnati in Questura; qui entrambi i fratelli continuavano a mantenere un comportamento estremamente aggressivo, violento e minaccioso nei confronti dei poliziotti.
Ad un certo punto T.C. si fingeva collaborativo ma poi, improvvisamente, sferrava due pugni ad un agente colpendolo al volto, dopodiché si avventava anche contro gli altri poliziotti presenti.
Nel corso delle operazioni tre agenti riportavano contusioni, rispettivamente con prognosi di 5, 5 e 7 giorni.
Alla luce di quanto sopra i due fratelli venivano quindi tratti in arresto per i reati di resistenza, lesioni aggravate a Pubblico Ufficiale e danneggiamento aggravato.
Al Tribunale di Lecco ha avuto luogo il processo direttissimo dove l’arresto è stato convalidato, sono stati richiesti i termini a difesa dal legale in attesa di giudizio previsto nel mese di aprile prossimo.
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