Si è svolta ancora a distanza l'assemblea annuale di Confagricoltura delle province di Milano, Lodi e Monza Brianza.
Dopo l'approvazione dei bilanci consuntivo 2020 e preventivo 2021, presentati dal direttore generale dell'organizzazione agricola, Luigi Curti, approvati con una sola astensione, la parola è passata al presidente Antonio Boselli, alla conclusione del suo secondo mandato ai vertici dell'associazione.
"È stato un anno difficile il 2020 anche per gli agricoltori che, pur lavorando sempre, hanno dovuto in questi mesi superare difficoltà incredibili per assicurare il cibo sulle tavole dei lombardi" ha esordito Boselli ricordando che proprio il Lodigiano ha dovuto sperimentare la prima 'zona rossa' del Paese a Codogno e nei comuni vicini.
È per questo che il presidente di Confagricoltura ha pensato di assegnare il riconoscimento 'Gentil'uomo dell'anno' a tutti gli agricoltori delle tre province lombarde, in particolare a coloro che hanno dovuto soffrire e perdere la vita a causa del Covid 19.
Inutile dire che la pandemia ha segnato negativamente anche il settore agricolo che, benché abbia potuto proseguire le proprie attività produttive, ha dovuto fare i conti con la crisi innescata dalla chiusura della vasta rete della ristorazione e dell'accoglienza, con pesanti conseguenze sui prodotti di qualità del settore agro-alimentare.
Il florovivaismo e l'agriturismo hanno pagato un prezzo molto alto alla crisi pandemica e riprendere l'attività ordinaria non sarà facile.
Non solo; in questo periodo le remunerazioni per i prodotti primari, come latte e carne, hanno subito flessioni negative che hanno messo a rischio diversi allevamenti locali.
Unico aspetto positivo della pandemia: la riscoperta, da parte dei consumatori, del valore e dell'importanza dell'agricoltura per la sussistenza di una comunità, con la nascita di servizi nuovi come la consegna a domicilio dei prodotti alimentari, tendenza che può aprire interessanti prospettive per l'intero settore.
Ora si intravvedono spiragli di luce, anche se pesano sull'agro-alimentare le considerazioni critiche di alcuni settori dell'opinione pubblica che chiedono maggior sostenibilità nella produzione dei beni agricoli ma osteggiano nello stesso tempo la ricerca scientifica applicata in agricoltura.
C'è il rischio non ipotetico che, in futuro, la Comunità Europea non sia più in grado di assicurare l'autonomia alimentare ai Paesi che la costituiscono.
Nell'immediato, anche Confagricoltura di Milano, Lodi e Monza Brianza sta seguendo con attenzione gli sviluppi della Politica Agricola Comune, la cosiddetta PAC, dalla quale dipende anche il futuro delle aziende agricole locali.
Alcune scelte preoccupano ed è per questo che l'invito rivolto ai parlamentari italiani in seno agli organismi europei è di vigilare perché l'agro-alimentare italiano, noto ed apprezzato in tutto il mondo, non venga penalizzato da decisioni improvvide.
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