Nasce un coordinamento provinciale contro l'ampliamento dell'impianto Ecowatt a Castiraga Vidardo nel Lodigiano. Ecco il comunicato degli aderenti:

"L'altra sera, ospiti nei locali del municipio, si è ritrovata una quarantina di persone (metà in presenza e altrettante on line) per costituire il primo nucleo di coordinamento dei cittadini, dei comitati e delle associazioni contro il mega inceneritore (il terzo per capacità) in Lombardia. Erano presenti i rappresentanti del Comitato Ambiente Vidardo, Legambiente circolo LodiVerde, la sezione WWF Lodi-Pavia, cittadini ed esponenti di associazioni dai comuni del santangiolino, da Lodi, Livraga e molti altri. Per i sindaci del territorio erano presenti Emma Perfetti di Castiraga Vidardo e Stefania Marcolin di Salerano sul Lambro.

Siamo stati informati dalla sindaca Emma Perfetti dei contenuti della lettera in cui la proprietà chiede perentoriamente a Regione e Provincia una “conferenza di servizio preliminare” per sapere chi tra i due enti dovrà rilasciare l’autorizzazione. Una richiesta a cui gli enti dovranno dare risposta: le conferenza è già stata fissata il 2 luglio prossimo.

Le associazioni, insieme agli oltre 1.200 firmatari della petizione (mille solo on line da questa mattina) chiedono ad entrambe le istituzioni di smettere di sollevare solo problemi di ordine procedurale ed esprimere chiaramente la propria contrarietà alle richieste, chiarendo le loro ragioni per un parere negativo. parere che deve anche essere portato all’interno della procedura di VIA in corso.

Il “no” secco è chiaro al nuovo inceneritore si fonda su precise ragioni di merito:

in Lombardia ci sono già troppi inceneritori che importano rifiuti urbani e industriali sia dall’Italia che dall’estero;
in pianura padana l’inquinamento va dimezzato (direttiva Europea) non aumentato di tanto o di poco: nel raggio di poche centinaia di metri dall’impianto c’è la scuola primaria e gran parte dell’abitati di Castiraga;
la destinazione d’uso dell’area dell’impianto, in riva al Lambro, è a verde, agricoltura e salvaguardia della biodiversità: basta al consumo di suolo per impianti inquinanti e attrattivi di traffico su camion da tutta Italia ed Europa;
gli impatti ambientali dell’impianto riguarderanno quindi tutto il territorio del Centro lodigiano e non solo gli otto comuni convocati dalla Provincia .

Queste sono le ragioni (tecniche e giuridiche) che devono essere elaborate al più presto: le associazioni chiederanno di poter partecipare alla Conferenza di Servizio. Chiederanno a tutti i sindaci del territorio di essere convocati. Chiedono alla Provincia di supportare con preparati consulenti tecnici e legali, perché il progetto presentato da Ecowatt Vidardo srl, controllata dal Gruppo Itelyum, dietro i quali c’è un grande gruppo finanziario londinese, ha mobilitato costosi studi legali e persino un dipartimento del Politecnico. L’impianto è un investimento di almeno 300 milioni. Non sarà bloccato citando cavilli legali. 

Bene l’unità dei comuni e delle forze politiche lodigiane contro l’inceneritore, ma ecco allora le principali decisioni prese come associazioni:

costituzione di un coordinamento,
gruppo tecnico/legale (per preparare osservazioni e proposte, in collaborazione con comuni e Provincia se lo vorranno),
rilancio petizione e attività social e comunicazione, primo volantino informativo,
prime occasioni di informazione e coinvolgimento popolare: scuole, presenza nei mercati e nelle piazze".

Comitato Ambiente Vidardo -Circolo Legambiente LodiVerde - WWF sezione Pavia Lodi