Contrae un debito di gioco per 6 mila euro che, nel giro di un anno, lievita fino a 43 mila.
E' stata questa la molla che ha fatto scattare la segnalazione ai carabinieri di un caso di usura e di estorsione nei confronti di un imprenditore di 33 anni originario di Como.
In un bar della periferia di Monza ha perso al poker - ovviamente clandestino - i 6 mila euro, saliti poi a 43 mila. Padre e figlio di 66 e 38 anni organizzatori delle partite di poker hanno cercato di farsi consegnare il denaro dovuto attraverso pressioni sfociate anche in una vera e propria rapina.
Al 33.enne non è rimasto altro da fare che rivolgersi ai carabinieri che, ai primi di settembre, hanno arrestato in flagranza di reato il 66.enne brianzolo mentre stava ritirando 2 mila euro in contanti in via Mosè Bianchi a Melzo. Ora i militari hanno arrestato anche il figlio di 38 anni, reo con il padre di usura ed estorsione.
Ne dovranno rispondere in tribunale a Monza.
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