Il personale del Commissariato di Vigevano, ha denunciato una “gang” di quattro ragazzi, A.N.B., M.D.R., L.L.R., B.M.M.S.A.I., di età compresa tra i 18 e i 21 anni, di cui tre italiani e un egiziano, tutti di Vigevano, per accensioni e esplosioni pericolose, danneggiamento aggravato e porto di armi e oggetti atti ad offendere, in concorso fra loro.
I quattro, verso l’1.30 di notte, a Vigevano, nella zona compresa tra viale Industria e via Binasco, hanno esploso colpi di pistola, risultata poi essere una scacciacani, e hanno utilizzato un arco colpendo con le frecce alcuni veicoli parcheggiati sulla pubblica via, perforando anche uno sportello di un’auto, il cui proprietario ha presentato, poi, denuncia in commissariato.
Alcuni residenti di via Binasco, udendo gli spari e le urla dei ragazzi, hanno chiamato, allarmati, il “112”.
I poliziotti del Commissariato, giunti subito sul posto, hanno sorpreso, in una delle vie limitrofe al luogo degli spari, tre dei quattro ragazzi denunciati, che però in quel frangente, non erano in possesso di pistole o altri oggetti.
Inoltre, in via Binasco, gli agenti, hanno rinvenuto, a terra, alcuni bossoli. Intervistando, poi, alcuni residenti, acquisivano alcune informazioni che sono risultate essere utili alle indagini e per l’identificazione del quarto giovane.
Infatti, nel corso della seguente mattinata, sono state eseguite delle perquisizioni domiciliari nelle abitazioni dei quattro, grazie alle quali, a casa del quarto ragazzo italiano, è stato rinvenuto l’arco con le frecce e la pistola con munizionamento uguale a quello rinvenuto a terra, in via Binasco, oltre che ulteriori elementi oggettivi che hanno consentito di incriminare i soggetti già identificati. La comparazione della punta delle frecce con il foro sull’auto, ha confermato i sospetti della polizia nei confronti del ragazzo.
I poliziotti hanno pure acquisito le registrazioni vocali di “whatsapp” usate dai ragazzi per comunicare fra di loro durante le scorrerie notturne, le cui affermazioni hanno lasciato pochi dubbi circa le responsabilità e la dinamica dei fatti.
I giovani, tutti privi di stabile occupazione e due dei quali già noti alle Forze dell’Ordine per avere commesso reati contro il patrimonio (furti di bicicletta e truffa) e contro la persona (minacce), sono stati segnalati alla Procura della Repubblica di Pavia.
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