L’esonero straordinario dei contributi previdenziali previsto per le aziende agricole a seguito dell’emergenza Covid-19, va urgentemente allargato anche al settore ortofrutticolo e della IV gamma. Lo ribadisce Confagricoltura evidenziando le ripercussioni che già si registrano per il comparto a causa delle nuove misure restrittive adottate in Italia e nei vari Paesi europei, che hanno comportato limitazioni operative del canale Ho.re.Ca. e riduzione dell’export.
“Manca ancora – mette in evidenza Confagricoltura – il decreto attuativo del DDL cosiddetto ‘Agosto’, che ha destinato 20 milioni per la promozione di investimenti e consumi, che dovranno dare sollievo anche al settore dell’ortofrutta e della IV gamma.
Le vendite delle verdure di IV gamma, in particolare – a seguito delle nuove misure anti-Covid - hanno subito immediatamente una contrazione dal 25 al 35%. Il comparto, che vale oltre un miliardo di euro, aveva già scontato pesantemente gli effetti del lockdown.
“Permane un quadro di estrema incertezza negli operatori. L’intero settore denuncia perdite di fatturato per circa 80 milioni di euro e gli imprenditori sono preoccupati per il futuro. I costi di produzione e di gestione degli impianti – conclude Confagricoltura - sono cresciuti per l’adozione delle misure di contenimento che hanno portato ad una sostanziale compressione dei margini operativi, mettendo sempre più rischio la stabilità economica e finanziaria delle imprese”.
La IV gamma autunnale e invernale made in Italy si produce nella Piana del Sele, in Lombardia e nel Veneto. La crisi, che si auspicava temporanea, continua ad interessare tutta la filiera del “fresh cut”, dalla produzione primaria al consumatore, con una flessione importante dei consumi e quindi del fatturato e della redditività degli operatori.
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