In Lombardia, lo scorso anno, le richieste ai centri antiviolenza sono aumentate di oltre il 13%.
I dati dell'Osservatorio regionale antiviolenza parlano chiaro: a chiedere aiuto sono soprattutto giovani donne, madri nella metà dei casi, che hanno subito maltrattamenti fisici o psicologici.
Il dato è emerso dall'intervento dell'assessore regionale alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia locale, Romano La Russa, al convegno 'Non chiamatelo amore. Come riconoscere i segnali di una relazione abusante' che si è tenuto a Palazzo Pirelli a Milano.
"Per combattere la violenza di genere - ha spiegato - si rende sempre più necessario un gioco di squadra, che deve iniziare già dai banchi di scuola. Per quanto riguarda i femminicidi, i dati che ci vengono forniti dalla Polizia testimoniano come nel 69 % dei casi il responsabile è il marito, l'ex marito o il convivente e che spesso la vittima lascia dei figli piccoli. Le donne devono avere il coraggio di denunciare".
"Ed è anche per questo - ha aggiunto La Russa - che è tanto importante e delicato il ruolo giocato dalle Forze dell'ordine a cui le donne si rivolgono in cerca di aiuto, a cominciare dagli agenti di Polizia locale".
"Come assessorato alla Sicurezza - ha ribadito - organizziamo focus e specifiche sessioni sulla violenza di genere per formare i nostri operatori di polizia locale. Quest'anno abbiamo formato 221 agenti attraverso 3 corsi specifici".
"La sensibilità degli agenti - ha concluso l'assessore regionale alla Sicurezza - unita al lavoro dei servizi sociali, può davvero fare la differenza e permettere a tante donne di salvarsi e di vivere una vita migliore".
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