Resta alta l'attenzione della Regione Lombardia verso il fenomeno della violenza alle donne. Un fenomeno preoccupante e in costante aumento, anche a causa delle convivenze in taluni casi 'forzate', e delle lunghe coabitazioni imposte dalla pandemia.
Basti pensare che nel solo 2021 sono state 8.531 le donne lombarde che si sono rivolte ai centri regionali antiviolenza sparsi sull'intero territorio regionale (Cav) con un incremento significativo pari al 13,3% rispetto al 2020.
Per contrastare l'aumento dei casi di violenza e favorire la prevenzione, la Giunta della Regione Lombardia ha approvato il programma regionale per il contrasto alla violenza nei confronti delle donne per il biennio 2022-2023.
Il provvedimento già prevedeva un investimento complessivo di oltre 7,6 milioni di euro; a questi fondi si aggiunge un ulteriore milione di euro destinato a sostenere l'attività dei centri antiviolenza (Cav) e delle case rifugio. Lo stanziamento complessiva raggiunge così quota 8,6 milioni di euro.
Queste risorse vanno poi a sommarsi con quelle del programma 'Sostegno abitativo e reinserimento lavorativo' destinato alle donne nella fase di fuoriuscita dalla violenza che ammontano a 2,1 milioni.
Sul territorio regionale sono attive 27 Reti antiviolenza che coprono il 100% del territorio lombardo e che comprendono 54 Cav e 141 strutture di ospitalità, ovvero case rifugio e case di accoglienza. I numeri dell'accoglienza di donne presso le strutture regionali accreditate sono in costante e deciso aumento: nel 2021 si regista un più 8,5% rispetto all'anno precedente, passando da 10.171 a 11.033 unità. Le prese in carico sono state 7.953 nel 2021, marcando un +19,2% rispetto all'anno precedente.
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