Il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Lodi, nell’aprile dell'anno scorso a seguito della segnalazione di abusi sessuali su minore da parte del padre, aveva avviato una attività d’indagine, accertando e documentando le violenze subite dalla ragazza.
I fatti si sarebbero protratti nel tempo nelle Province di Milano, Pavia e Lodi, luoghi dove il nucleo familiare ha dimorato nel tempo.
L’arresto dell'uomo, un quarantaseienne residente nella provincia di Milano, avvenuto nel successivo mese di maggio in esecuzione ad una misura di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Milano, ha consentito l’acquisizione di imponente materiale probatorio, tra cui migliaia di file video e foto pedopornografici di diversa provenienza, presenti nei dispositivi informatici sequestrati ed in uso all'arrestato.
Il quarantaseienne proprio nel mese di maggio di quest'anno è stato condannato dal Tribunale di Milano, con sentenza di primo grado, alla pena di 12 anni di carcere e 50.000 euro di multa.
Le successive copie forensi e l’analisi dei supporti informatici sottoposti a sequestro, effettuate dal personale specializzato “Operatori indagini telematiche” del Comando Provinciale di Lodi, hanno permesso di scoprire una fitta rete online di comunicazione e scambio di materiale pedopornografico, radicata in Italia e all’estero, sequestrando circa 215.000 file comprendenti immagini e video di natura pedopornografico che ritraevano minori di diverse nazionalità.
Nel corso delle indagini, i riscontri ottenuti hanno nel complesso portato all’arresto in flagranza di reato di 4 persone residenti nelle province di Milano, Brescia, Taranto e Bari, trovate in possesso di notevole quantità di materiale video e fotografico di natura pedopornografica. L’attività investigativa è stata coordinata rispettivamente con gli Uffici delle Procure della Repubblica di Milano, Brescia, Bari e Lecce competenti territorialmente.
La stessa attività investigativa ha portato al deferimento di ulteriori 3 persone, uno dei quali residente in Germania e per il quale è stata interessata la competente Autorità Giudiziaria tedesca.
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