Continua la stagione molto favorevole per il mercato dei suini italiani, ma all'interno di uno scenario da tenere monitorato per evitare passi falsi. E i motivi d'attenzione sono molteplici: dall'abbassamento del prezzo dei suini di altre produzioni europee, al pre-allarme per possibili influenze negative sui raccolti di materie prime agricole in seguito a eventi climatici straordinari.
Sono alcune delle osservazioni emerse oggi nel corso degli Stati Generali della Suinicoltura, tenutesi nell'ambito delle Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona.
«Viviamo da un anno e mezzo almeno, ottimi livelli di redditività a livello di allevamento, di tenuta delle macellazioni e di buon andamento della redditività nella fase della stagionatura dei prosciutti dop – ha commentato Gabriele Canali, presidente del Crefis - Centro Ricerche sulle Filiere Suinicole, presentando i dati più recenti a disposizione –, anzi proprio questi ultimi hanno giocato a favore facendo da traino alla redditività di tutta la filiera. Iniziamo però a notare segnali che impongono grande cautela: l'andamento dei mercati internazionali resta positivo per le esportazioni italiane. Le esportazioni che il resto del mondo fa su alcuni mercati invece, soprattutto quello cinese, cominciano a dare segnali di stanchezza, tanto è vero che in Europa il prezzo dei suini i prezzi si stanno riducendo significativamente, come in Germania e in Olanda. L'allarme per gli andamenti climatici particolarmente avversi ed estremi poi potrebbero influenzare i prossimi raccolti di materie prime agricole. Tutto questo impone una grande attenzione».
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