Confagricoltura Lombardia, unendosi agli appelli di autorevoli studiosi e ricercatori, come la senatrice a vita Elena Cattaneo, ed ad organizzazioni di professionisti come la Federazione regionale dei Dottori agronomi e forestali, esprime rammarico e preoccupazione in relazione al fatto che il XXXV convegno internazionale sull’agricoltura biodinamica si terrà nei giorni 16 e 17 novembre al Politecnico di Milano.
“La biodinamica – afferma Antonio Boselli, presidente di Confagricoltura Lombardia – nell’ambito del programma del convegno viene associata all’agricoltura biologica, sovrapponendo le due pratiche. In realtà – continua Boselli – mentre il biologico rappresenta un metodo di produzione riconosciuto da un regolamento europeo e che dispone di un sistema di controllo per la sua certificazione, ed anche per questo sta dando grande soddisfazione ai produttori e sta trovando consenso tra i consumatori, la biodinamica prevede principi e regole che non hanno basi scientifiche universalmente riconosciute: questo vuol dire che il biodinamico non ha regole comuni nei diversi Paesi europei, e soprattutto non è controllato come il biologico”.
Va infatti sottolineato come uno dei principali preparati dell’agricoltura biodinamica, secondo quanto sostenuto dal suo fondatore, Rudolf Steiner, sia il “cornoletame”.
“Ci stupisce – aggiunge ancora il presidente di Confagricoltura Lombardia - come, in un momento di difficoltà per l’agricoltura italiana, che sta perdendo competitivita ed autosufficienza alimentare, in una fase storica in cui le parole d’ordine dovrebbero essere maggiore produttività, sostenibilità ed innovazione, si scelga di associare il futuro della nostra agricoltura a tecniche produttive che hanno limitate evidenze scientifiche”.
Confagricoltura Lombardia non rinnega il progresso ottenuto in questi ultimi decenni grazie alla ricerca e alla sperimentazione in campo. “Noi siamo aperti al confronto sulle differenti strade da percorrere per dare un futuro al settore primario – continua Boselli – ma solo se queste si basano su dati certi e su un’analisi scientifica: intendiamo difendere un modello di agricoltura sostenibile ambientalmente e socialmente ma anche economicamente. Alcune aziende – conclude il presidente di Confagricoltura Lombardia – utilizzano le tecniche biodinamiche sia per scelte personali che per rispondere ad alcune richieste del mercato, che noi rispettiamo, ma, come organizzazione di rappresentanza, non possiamo che ribadire l’importanza di concentrare sempre più l’attenzione sull’agricoltura che risponde oggi alle esigenze dei consumatori di avere prodotti di qualità, con prezzi adeguati, e che sia capace di rispondere alle nuove esigenze della società che vedono l’agricoltura al centro della bioeconomia circolare.
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