"Spesso capita di sentire qualcuno che, per sminuire un lavoro fatto in modo approssimativo, dice: è un lavoro un po' artigianale. Sono frasi che feriscono i veri artigiani, che tutti i giorni, in un contesto sempre più difficile, si recano nel capannone, nel laboratorio, nella bottega, e danno il meglio di sé per portare avanti un lavoro che non può esistere senza passione".
Lo ha affermato Mauro Sangalli, segretario generale dell'Unione Artigiani e Imprese della Provincia di Lodi, nel suo intervento odierno all'nitre.
Nel salone dell'Informagiovani Sangalli ha ripercorso la storia dell'artigiano dagli albori della vita sociale ai nostri giorni.
"Punto di svolta l'ha avuto il cristianesimo che considera l'uomo come portatore di dignità in sé" ha ricordato Sangalli osservando che "gli artigiani divennero sempre più considerati nel tardo medioevo e nel rinascimento".
Oggi l'artigianato è un elemento fondamentale della catena produttiva.
Il settore dell’artigianato, in Italia, conta più di un milione di aziende, pari a circa il 30% del totale nazionale, con una netta prevalenza delle microimprese: più del 95% delle imprese artigiane occupa meno di 10 addetti, mentre poco meno dell’80% degli addetti del settore, lavora presso imprese che contano meno di 10 addetti. La maggiore concentrazione di imprese del settore si trova in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, anche se molte regioni del sud Italia evidenziano tassi di crescita rilevanti.
Ed è per questo che l'artigianato continua a parlare ai giovani, perché nel contesto attuale, l'artigianato rimane uno degli sbocchi occupazionali più importanti.
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