Ben 100 milioni di euro in operazioni inesistenti, con l'arresto dell’organizzatrice della frode fiscale e il sequestro di beni per 8 milioni.
E' l'esito dell'operazione 'Iva Bevuta' che ha comportato anche oltre 120 perquisizioni in tutta Italia.
In carcere è finita Marisa Rigon, imprenditrice vicentina di 56 anni che aveva organizzato con Virgilio e Michele Paganin (padre e figlio), titolari della NORDIGROSS S.r.l. - un vero e proprio colosso nel mercato della grande distribuzione alimentare di bevande - un sistema fraudolento finalizzato all’evasione dell’Iva, incentrato su una ventina di società “cartiere”, in Italia ed all’estero.
Nei suoi confronti il GIP del Tribunale di Vicenza, al termine delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Padova prima e Vicenza dopo e condotte dal Gruppo di Padova della Guardia di Finanza, che si sono avvalse anche delle risultanze di accertamenti compiuti dall’Ufficio Antifrode dell’Agenzia delle Entrate, ha disposto, tenuto conto dell’elevatissimo pericolo di reiterazione di analoghi reati, la misura cautelare della custodia in carcere, nonché il sequestro preventivo di denaro, beni o altre utilità appartenenti al patrimonio personale fino a un valore corrispondente a circa 1,7 milioni di euro. Nei confronti dei Paganin, indagati per associazione per delinquere ed una serie di reati tributari, e della NORDIGROSS, il sequestro preventivo ammonta invece ad oltre 6,2 milioni di euro. Gli indagati sono in tutto 68.
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