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SOLDATI SI RITIRI A VITA PRIVATA

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Mercoledì 14 Febbraio 2018

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E' Sara Casanova, nella sua veste di presidente del Parco Tecnologico Padano, ad intervenire sulla gestione del Parco lodigiano negli ultimi anni da parte della coppia Uggetti-Soldati.

Ecco il suo intervento.

"Capisco che Mauro Soldati abbia bisogno di attaccare qualcuno per vedere la sua faccia pubblicata sui giornali e comunicare così indirettamente che è candidato alle elezioni politiche, ma, se davvero avesse avuto a cuore l’interesse del Ptp, avrebbe potuto evitare di dimettersi da presidente della Provincia di Lodi per andare a Roma e darmi una mano a sistemare i problemi e a pagare i debiti che lui e i suoi compagni di partito mi hanno lasciato. Sono i numeri - 10 milioni di buco finanziario nel triennio 2015-2017 in cui a Simone Uggetti, ex sindaco di Lodi, si è avvicendato appunto Soldati - a dimostrare dove sta l’incompetenza e che “Inadeguatezza e pressapochismo” si riferiscono in realtà al suo modus operandi. Per lui probabilmente vale di più una foto sul giornale che un’ennesima pessima figura.

Sarò felice se Soldati vorrà rendere pubblico il suo operato, io non ho problemi a rendere noto il mio, e soprattutto a raccontare cosa ho trovato, grazie all’audit interno che ho commissionato al consigliere delegato Devecchi per portare alla luce la reale situazione dei conti dell’ente. I risultati dell’operato dell’ex presidente Soldati sono evidenti: pur di dare continuità al Parco ha preferito nascondere tutto lo sporco sotto il tappeto.

L’audit interno ha permesso di cristallizzare sia la situazione della Fondazione sia della sua controllata e di gettare le basi per un piano di ristrutturazione aziendale che ha previsto anche misure straordinarie per il risanamento dell’equilibrio finanziario dell’ente. Alla luce di quanto trovato ho chiesto mandato al cda per l’affiancamento di un advisor esterno.

Dal momento che Soldati mi accusa di mancata trasparenza, sarebbe  interessante poter ricevere un rendiconto dettagliato della sua attività di presidente del Parco: risulta infatti che nel triennio 2015-2017, sotto la gestione Uggetti-Soldati, il cda dell’ente si sia riunito complessivamente 12 volte, mentre dal 25 ottobre (data del mio insediamento) ad oggi si è riunito ben 6 volte, oltre a 2 riunioni dell’assemblea congiunta dei soci della Fondazione, che sono stati quindi regolarmente informati sulle misure poste in essere dall’organo amministrativo.

Ricordo inoltre che, al di là dei conti, la fuga di ricercatori è avvenuta nello stesso triennio, probabilmente a causa di una inadeguata attività di ricerca e di assenza di programmazione, essendo il numero di ricercatori e tecnici passato dalle 52 unità di dicembre 2014 alle 12 unità di ottobre 2017.

Rassereno Soldati sull’incontro con le banche dell’8 febbraio scorso e sul lavoro che stiamo portando avanti con tutti gli scenari aperti, compresi quelli lasciati inevasi sotto la sua guida. Cito ad esempio il rapporto di collaborazione con il Centro Ricerche Crea con il quale abbiamo sottoscritto un protocollo di intesa in questi giorni. Scenari tutti aperti con il fine ultimo di salvare il Ptp.

Per quanto concerne il contributo da 1 milione di euro di Regione Lombardia a cui si riferisce Soldati, ricordo che tale finanziamento prevedeva, tra l’altro, un cofinanziamento della Fondazione di ulteriori 600mila euro con evidente ulteriore aggravio nell’indebitamento della struttura e che avrei dovuto sottoscrivere una dichiarazione di assenza di stato di crisi, in palese contrapposizione con il reale stato del Parco, grazie ai tre anni di gestione pregressa.

Preciso infine che, nel mese di ottobre, è stato chiesto a Soldati di continuare a collaborare con il Ptp nel ruolo di consigliere, a cui sarebbero state anche affidate specifiche deleghe per la gestione dei rapporti con il Crea e gli uffici ministeriali; lo stesso Soldati rifiutò categoricamente in quanto avrebbe accettato solo di collaborare con la Fondazione mantenendo il ruolo di presidente, salvo poi ripensarci lo scorso 5 febbraio e chiedere alla Provincia, per il tramite dell’allora presidente facente funzioni Giuseppe Russo (per giunta al suo ultimo giorno di mandato) di rinominarlo nel cda del Parco.

Capisco la necessità di Soldati di ottenere visibilità con le elezioni alle porte, capisco “rigirare la frittata” per il suo tornaconto elettorale, gli auguro quindi tutto il meglio, ma visti gli esiti del suo operato al Ptp, gli suggerisco di ritirarsi a vita privata".

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