E’ in corso da questa mattina, con l’impiego di oltre 40 militari della Guardia di Finanza di Lodi, l’esecuzione di un sequestro preventivo emesso dal G.I.P. di Lodi, su richiesta della Procura della Repubblica di Lodi, per un ammontare complessivo di oltre 17 milioni di euro, in relazione a reati che vanno dalla corruzione alla frode fiscale ipotizzati come commessi da ex amministratori pubblici di San Giuliano Milanese ed imprenditori.
Tra i beni individuati dalla Fiamme Gialle in alternativa alla materiale apprensione delle somme indicate nel provvedimento (trattandosi di cd. sequestro per equivalente) vi sono anche il centro commerciale San Giuliano ed il cinema multisala ivi allocato.
Si tratta dell’epilogo dell’operazione “Easy Game” eseguita dalla Compagnia di Lodi della Guardia di Finanza, coordinata dalla locale Procura dalla Repubblica, che ha permesso di delineare la presenza di un gruppo criminale composto da pubblici ufficiali ed imprenditori, capace di ottenere, mediante una consolidata struttura corruttiva basata su una ramificata rete di conoscenze, di consenso e di rapporti duraturi all’interno del comune di San Giuliano Milanese, tutti gli atti autorizzativi necessari alla realizzazione del centro commerciale San Giuliano in violazione delle norme di legge. L’attività di indagine ha permesso di disvelare il sistema illecito relativo alla Convenzione riguardante il Programma Integrato di Intervento denominata “ex albergo” sottoscritta in data 25.05.2009 tra il comune di San Giuliano Milanese e la Milpar srl di Milano.
Tale convenzione prevedeva un intervento di riqualificazione, di oltre 50 milioni di euro per la costruzione di un centro commerciale, di un complesso alberghiero residenziale, di una stazione ferroviaria, nonché di altre opere di urbanizzazione di fatto mai realizzate. Le indagini hanno permesso di rilevare la corruzione dei vertici pro-tempore del Comune di San Giuliano, Sindaco, Vice-sindaco con assessorato ai lavori pubblici e dirigente del Settore Tecnico e Sviluppo del Territorio che, attraverso omissioni ed illecite influenze, hanno concesso il permesso di costruire omettendo di far depositare le polizze fideiussorie e in un secondo momento facendole depositare false.
L’attività ha inoltre permesso di rilevare che il gruppo di imprenditori indagati, attraverso cessioni simulate ed un sistema di fatture false per oltre 140 mln di euro, hanno ottenuto indebiti vantaggi di imposta di fatto reimpiegati per la costruzione del centro commerciale; in un caso è stato anche creato artatamente un credito I.V.A. fittizio per il quale la società proprietaria del centro ha ricevuto nel 2015 un bonifico dall’ Agenzia delle Entrate di oltre 7 milioni di euro.
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