“Era tutta una passione la vita di Ada Negri”: con questa affermazione è iniziata l’odierna lezione all’UNITRE di Lodi.

Isa Ottobelli ha parlato, in particolare, del percorso poco conosciuto della popolare poetessa Lodigiana che ha come riferimento, in particolare, l’amore per la sua città e la politica.

Si è trattato di una passeggiata nella complessa vita di Ada Negri, ricordata anche per essere stata la prima ed unica donna ad essere ammessa all’Accademia Italiana.

Nasce a Lodi il 3 febbraio 1870 e vive nella portineria a Palazzo Barni. Il padre morì quando Ada aveva solamente un anno e fu grazie alla madre, operaia al “Fabricon”, che la poetessa poté studiare e poi trovare lavoro come insegnante al Collegio Femminile di Codogno. Fu però nella scuola elementare di Motta Visconti il periodo più felice della sua vita e fu in questo periodo che iniziò a pubblicare i suoi scritti su un giornale lombardo, il Fanfulla di Lodi.

In questo periodo compose le poesie poi pubblicate nel 1892 nella raccolta Fatalità: questo libro ebbe un grande successo, portando Ada ad acquistare grande fama, a tal punto che, su decreto del ministro Zanardelli, le fu conferito il titolo di docente per chiara fama presso l'Istituto superiore "Gaetana Agnesi" di Milano.

Così si trasferì con la madre nel capoluogo lombardo. A Milano entrò in contatto con i membri del Partito socialista italiano, anche grazie agli apprezzamenti ricevuti da alcuni di essi per la propria produzione poetica, nella quale è molto sentita la questione sociale. Tra loro ebbe un ruolo fondamentale il giornalista Ettore Patrizi, col quale ebbe intense relazioni epistolari; conobbe poi Filippo Turati, Benito Mussolini e Anna Kuliscioff, della quale ebbe a dire di sentirsi sorella ideale.

Si sposò con Giuseppe Garlanda, ma non fu un matrimonio felice anche se ebbe due figlie, una della quale mori a poco più di un mese di vita, mentre Bianca divenne al centro di molte sue liriche. Ada Negri mori’ nel 1945 e fu sepolta nel famedio di Milano. Il 3 aprile 1976 la sua tomba è stata definitivamente traslata nella Chiesa di San Francesco a Lodi.

Tema di domani: “Che cosa è la verità? Il cruccio di Ponzio Pilato". L’argomento sarà trattato da Mons. Gabriele Bernardelli, vicario giudiziale del Tribunale Lombardo, Cancelliere vescovile e Prevosto di Castiglione d’Adda.