In Lombardia oltre 60.000 giovani frequentano i percorsi triennali dopo la terza media o quelli in apprendistato per il conseguimento della qualifica, 45.000 adulti accedono ai servizi per il lavoro e fruiscono delle politiche attive, 4.000 frequentano i percorsi di alta formazione.

In questo scenario, la parte del leone la fa  AEF Lombardia, l’Associazione degli Enti del privato-sociale di Formazione. Un sistema, quello della formazione Lombarda, che si sta interrogando sul futuro delle politiche giovanili in regione, in un momento nel quale l’urgenza di consolidare le sperimentazioni in apprendistato di I livello, la connessione formazione-lavoro, gli strumenti di accompagnamento all’inserimento lavorativo (Dote Unica Lavoro e Garanzia Giovani) e di individuare percorsi post-diploma professionalizzanti, necessita di un importante sostegno politico.

Quale la prospettiva di Violi, Rosati, Gori, Fontana?  Ne parleranno lunedì 26 febbraio tra le 15.00 e le 17.00 in Fondazione Cariplo.

Ad oggi la Regione Lombardia ha raggiunto una percentuale molto elevata di apprendisti collocandosi a pieno titolo nel panorama Europeo accanto a Germania e Finlandia e italiano, accanto alle Province di Trento e Bolzano. Come – i futuri leader lombardi – intendono proseguire in questo percorso?

AEF Lombardia, associazione di coordinamento degli Enti di formazione della regione, è stata l’unica Associazione formativa lombarda a chiedere alla politica un progetto per il territorio, mettendo a confronto i quattro candidati alla presidenza della Regione Lombardia, luogo all’avanguardia nella filiera formativa.

Antonio Bernasconi, coordinatore AEF e Direttore Generale Enaip Lombardia: “il sistema formativo lombardo ha saputo, negli anni, avvicinare le ambizioni di giovani e lavoratori alle possibilità lavorative che il mercato lombardo offriva. La sfida che ci attende è quella di prevedere ed anticipare le innovazioni organizzative e di prodotto che nei prossimi anni andranno a modificare in le richieste del mercato del lavoro. Anche in questo caso la Lombardia avrà un ruolo decisivo per il paese, e poiché la digitalizzazione invade tutti i livelli della produzione è, a nostro giudizio, necessario operare, rapidamente, per rispondere al cambiamento, pensare di accompagnare l’acquisizione di nuove competenze. Il sistema formativo lombardo, abituato a rispondere ai bisogni di cittadini e imprese, si propone di essere soggetto attivo in stretta collaborazione con la Regione locomotiva del Paese.”

“Gli Enti di Formazione, oltre alle finalità educative e formative loro proprie – afferma Diego Montrone, coordinatore di AEF e Presidente di Galdus – sono sempre più luoghi privilegiati per lo sviluppo delle politiche per il lavoro dei giovani. Per questo è di vitale importanza che nella prossima legislatura si continui a sviluppare un forte coordinamento tra le politiche della formazione e quelle del lavoro, continuando a farle convivere nello stesso assessorato.”

Stefano Salina Direttore Generale di CAPAC e Direttore Scuola Superiore del Commercio Turismo dei Servizi e delle Professioni: “Il grande valore di aver strutturato e mantenuto un sistema formativo in Lombardia è avvalorato dai significativi numeri degli utenti della formazione dei giovani, ma anche dei nuovi servizi al lavoro e rafforzato dalla introduzione del sistema duale e dall’estensione dell’alternanza. Tale dimensione deve trovare una continuità anche per il futuro pena l’annullamento di queste esperienze e dei servizi attivati, penalizzando anche il sistema delle imprese” .