Per innovare bisogna essere formati e consapevoli di quello che c’è da cambiare. Ma soprattutto l’Italia deve sentire la necessità di capire e sfruttare il potenziale dell’Horeca. Non è più tempo di parole, ma di fatti.
È quello che emerso nel corso del convegno di apertura della 10ª edizione del Premio Italia a Tavola. Come da tradizione l’incontro - dal titolo “Più formazione per ristoranti e hotel. Da un nuovo alberghiero alla laurea accoglienza” che si è svolto nella Sala Mosaico all’Ex Borsa Merci di Bergamo - si è rivelato molto diretto, sincero, senza esclusione di “colpi”, ma con il solito stile garbato e costruttivo a cui ci hanno abituato i talk show del Premio, che quest'anno è stato patrocinato da Regione Lombardia, Comune di Bergamo, Camera di Commercio di Bergamo e Università degli Studi di Bergamo con Consorzio Grana Padano, TrentoDoc e Consorzio Mozzarella di Bufala come main sponsor.
Gli "Award Italia a Tavola" sono andati invece a Umberto Bombana, Aimo e Nadia Moroni, Sacbo Spa, Moritz Craffonara, Mauro Felicori, Fresco Piada.
Il cuoco di Clusone (Bg) tristellato a Hong Kong, il patron del Club Moritzino, i fondatori de Il Luogo di Aimo e Nadia, la società di gestione dell'aeroporto di Orio al Serio, il direttore della Reggia di Caserta e la piadina romagnola gourmet sono gli Award per l'enogastronomia e la ristorazione di Italia a Tavola.
Come ogni anno Italia a Tavola mira a premiare quelle persone e quelle realtà che, con la loro professionalità, etica, costanza ed impegno mirano a rendere l'Italia il polo attrattivo che merita di essere, avendone tutte le potenzialità.
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